Yanar Dag, la montagna che brucia in Azerbaijan

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Yanar Dag è un fuoco di gas naturale dal forte impatto visivo. Esso arde continuamente su una collina della penisola Absheron, sul Mar Caspio, a 25 chilometri da Baku, capitale dell’Azerbaijan, paese conosciuto come la “terra del fuoco“. Getti di fiamme fuoriescono da un sottile strato di arenaria porosa per lanciarsi in aria fino a 3 metri d’altezza. Un fenomeno naturale che riporta alla mente altre meraviglie del pianeta, come il vulcano che erutta lava blu o altri siti modellati dal tempo e dai venti, come la montagna Bucegi, in Romania.

Yanar Dag o Mountain Fire è uno dei siti magicamente attraenti e sorprende ed incanta i visitatori per le fiamme che vi bruciano in superficie in modo perpetuo. Si tratta di una collina di 116 metri, caratterizzata da una continua eruzione di fuoco di gas naturali.

I geologi ritengono che Yanar Dag sia un vulcano di fango o di sedimenti e gas, in quanto questo tipo di vulcani è indicativo di riserve di petrolio e di metano, in gran parte nascosti sotto terra e nel mare, soprattutto nella regione del Caspio. Tuttavia, l’Azerbaijan ne presenta la più grande concentrazione a livello globale, sebbene ne esistano di simili in Turchia, in Turkmenistan ed altrove sul pianeta. I vulcani di fango, ad esempio, sono imprevedibili e la loro formazione non è ancora chiara agli studiosi.

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A differenza di quelle prodotte dai vulcani di fango, le fiamme di Yanar Dag bruciano costantemente. E ciò è dovuto al fatto che non si tratta di un’eruzione periodica, ma è relativa all’infiltrarsi perpetuo di gas dal sottosuolo.

La gente del posto ha sempre considerato Yanar Dag come un luogo sacro, tanto che la montagna divenne un sito di pellegrinaggio per la popolazione azera, così come per i turisti. A differenza dei vulcani di fango diffusi in Azerbaijan, non vi è alcuna infiltrazione di materiali al suo interno, ma ciò non impedisce alle fiamme di bruciare costantemente. Un muro di 10 metri di fuoco produce un vero e proprio spettacolo anche di notte. E, intorno a questo sito, l’aria è sempre pesante e odorante di gas. Inoltre, i venti che soffiano sul posto, creano bizzarre forme con le fiamme.

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Oggi, Yanar Dag è un luogo tutelato ed è sotto la protezione dello Stato. Studi archeologici sono tuttora in esecuzione su tutta la zona. L’Istituto di Archeologia ed Etnografia dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Azerbaijan, infatti, ha recentemente scoperto due colline destinate alla sepoltura proprio nei suoi pressi.

Come è noto, l’Azerbaijan possiede enormi riserve di petrolio e di gas. Per questo si ritiene che le fiamme superficiali siano il prodotto delle costanti emissioni provenienti dal sottosuolo. I fuochi naturali del paese sono considerati cruciali nella creazione della fede mistica incentrata sui culti cerimoniali dedicati al fuoco, apparsi nella regione circa 2mila anni fa.

Si sostiene che le fiamme di Yanar Dag siano state notate per la prima volta da un pastore. Era il 1950.