Giusto che Wikipedia faccia leva sulle donazioni per lo sviluppo ed il mantenimento? La domanda, retorica, ce la poniamo dopo l’ennesimo tentativo riuscito di chiedere 20 milioni di dollari di donazioni, quest’anno con una campagna democratica, com’è nello stile wiki. Retorica perché l’iniziativa delle donazioni, ripetuta ogni anno, continua a migliorare la performance e quindi sì che può andare avanti così! Però…perché?
Quest’anno sono 20 i milioni di dollari incassati; ma se negli anni passati era stato il fondatore Jimmy Wales a metterci la faccia e a chiedere con il piattino in mano, quest’anno hanno testimoniato anche diversi collaboratori, programmatori, redattori, amministrativi ecc, della famosa enciclopedia collaborativa.
Niente di male nel chiedere con il cappello in mano. Ciò che ci chiediamo è: perché? Sì, sappiamo che la pubblicità verrebbe vista come tentativo di intromissione di un’inserzionista, un’apparente diminuzione della percezione della libertà, di un danno di immagine; ma così non sarebbe, almeno per quanto crediamo noi. La cultura mal si sposa con i soldi della pubblicità? E se invece fosse proprio solamente una questione d’immagine: se mettssi la pubblicità “quelli colti” mi vedrebbero come venduto! Metti ‘sto bannerino, paga le spese ed il resto dallo in beneficenza, Jimmy!
Chissà fino a quando si metterà mani al portafoglio, ma non per l’entità del contributo, sostanzialmente libero, anche se pur sempre orientato al taglio minimo di 20€. Ma di donazioni ne dovremmo fare miliardi e a cause più urgenti dello snobismo di Wales (lo trovo tale fino a quando non mi si dimostra che un bannerino, uno, leva autonomia ed equidistanza). Darli alla cultura è fondamentale, ma non vedo perché, se se ne può fare a meno, potendo poi destinare i soldi della donazione verso altri progetti. E poi, Jimmi, questo sito, in fondo, piccolo in confronto e senza potere, non ha mai ricevuto pressioni, e di banner ne ha 3!