Il Wide Field Survey Telescope (WFST), situato nella provincia cinese del Qinghai, ha recentemente effettuato una scoperta significativa nel campo dell’astronomia. Questo telescopio, capace di osservare l’intero emisfero settentrionale celeste, ha individuato per la prima volta, il 18 novembre 2023, due asteroidi vicino alla Terra. Questi corpi celesti sono stati classificati come Near Earth Asteroids (NEA), non solo per la loro prossimità al nostro pianeta, ma anche per la potenziale intersezione delle loro orbite con quella della Terra.
Il Minor Planet Center dell’Unione Astronomica Internazionale ha ufficializzato la scoperta, assegnando ai due asteroidi i nomi di 2023 WX1 e 2023 WB2. In particolare, il 2023 WX1 è stato categorizzato come un asteroide “potenzialmente pericoloso”, avendo una “distanza minima di intersezione dell’orbita terrestre” di 0,0416 unità astronomiche, equivalenti a circa 6,22 milioni di chilometri.
Criteri per la classificazione di un asteroide come “potenzialmente pericoloso”
Un NEA viene etichettato come “potenzialmente pericoloso” quando soddisfa certi requisiti. Per rientrare in questa categoria, un asteroide deve avvicinarsi alla Terra per meno di 0,05 unità astronomiche (circa 7,5 milioni di chilometri) e avere un diametro di almeno 150 metri. Il 2023 WX1 risponde a entrambe queste condizioni, avendo un diametro di circa 170 metri e una distanza minima dalla Terra di 0,0416 unità astronomiche. Ulteriori dati mostrano che questo asteroide si muove a una velocità apparente di circa 0,513 gradi al giorno e possiede una magnitudine apparente di 20,8.
La presenza di asteroidi potenzialmente pericolosi vicino al nostro pianeta è un tema di grande interesse per le agenzie spaziali, come la NASA, che si occupano di monitorare costantemente questi corpi celesti per valutare il rischio di collisione e le possibili conseguenze. Attualmente, sono noti più di 32.000 NEA, dei quali circa 2.000 sono considerati potenzialmente pericolosi. Tra questi, alcuni dei più noti includono l’asteroide 29075 (1950 DA), con un possibile impatto nel 2880, 101955 Bennu (1999 RQ36), con 78 impatti potenziali tra il 2175 e il 99942 Apophis (2004 MN4), con 12 impatti potenziali tra il 2060 e il 2105. La NASA sta anche esplorando contromisure, come la missione DART (Double Asteroid Redirection Test) e la missione Osiris-Rex, per studiare e potenzialmente deviare la traiettoria di questi asteroidi.
In caso di impatto, le conseguenze dipendono dalle dimensioni, dalla velocità e dal luogo di caduta dell’asteroide. Mentre i piccoli asteroidi si disintegrano nell’atmosfera senza causare danni significativi, quelli di dimensioni maggiori possono provocare effetti devastanti, come esplosioni, onde d’urto, crateri, eruzioni vulcaniche, terremoti, o tsunami. Possono anche causare incendi, sollevare nubi di polvere e cenere, bloccare la luce solare, abbassare le temperature e ridurre la fotosintesi, con conseguenze dirette su cibo, acqua e ossigeno per gli esseri viventi.