Vita su Marte? La scoperta della NASA potrebbe riscrivere la storia

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Il rover Perseverance della NASA ha individuato una roccia “intrigante” che potrebbe aver ospitato vita microbica miliardi di anni fa. Questa roccia è stata raccolta il 21 luglio 2024 nell’area settentrionale della Neretva Vallis, una valle fluviale antica larga circa 400 metri.

Le analisi iniziali effettuate con gli strumenti del rover hanno rivelato che la roccia possiede qualità che potrebbero indicare la presenza di vita antica. Secondo il Jet Propulsion Laboratory della NASA, la roccia presenta segni e strutture chimiche che potrebbero essere state formate da organismi viventi miliardi di anni fa, quando l’area conteneva acqua corrente. Tuttavia, sono necessarie ulteriori indagini per determinare se queste impronte siano effettivamente di origine biologica o frutto di processi non biologici.

Ken Farley del team scientifico del rover ha dichiarato che la roccia, soprannominata “Cheyava Falls”, è la più complessa e potenzialmente importante tra quelle studiate finora da Perseverance. La roccia presenta grandi vene bianche di solfato di calcio e materiale rossastro indicante la presenza di ematite, il minerale che dà a Marte la sua caratteristica tonalità arrugginita.

Analisi dettagliate e sorprese scientifiche

Osservando da vicino queste regioni rosse, il rover ha trovato decine di macchie biancastre di forma irregolare, ciascuna circondata da materiale nero simile a macchie di leopardo. Le analisi indicano che questi “aloni neri” contengono ferro e fosfato, sorprendendo gli scienziati. David Flannery, astrobiologo del team di Perseverance, ha spiegato che sulla Terra queste caratteristiche sono spesso associate a fossili di microbi del sottosuolo.

Un’altra importante tappa della missione è stata la generazione di ossigeno dall’atmosfera marziana. Utilizzando il dispositivo MOXIE (Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment), Perseverance è riuscito a convertire il diossido di carbonio in ossigeno, aprendo la strada per future missioni umane su Marte. Questo risultato non solo potrebbe facilitare il ritorno degli astronauti sulla Terra, ma anche fornire loro aria respirabile durante la permanenza sul pianeta rosso.

Per comprendere appieno le caratteristiche della roccia e il passato del cratere Jezero, sarà necessario riportare il campione sulla Terra. La NASA sta lavorando a una missione per il rientro dei campioni raccolti, con un budget stimato di 11 miliardi di dollari, rappresentando una vera sfida finanziaria.