Vita aliena sulla luna di Saturno, Encelado: l’incredibile scoperta della NASA

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Encelado
@NASA/JPL/Space Science Institute /Wikimedia Commons

Encelado, una delle lune di Saturno, ha rivelato la presenza di specie organiche che potrebbero indicare la possibilità di vita. La missione congiunta NASA, ESA e ASI, utilizzando la sonda Cassini, ha identificato composti come etano e acetilene nei geyser sulla sua superficie ghiacciata. Questi composti, osservati durante i sorvoli dal 2005 al 2015, sono stati dettagliati in un recente articolo su Nature Astronomy. Si aggiungono a una lista di molecole precedentemente identificate, come acqua, anidride carbonica, metano, ammoniaca e idrogeno molecolare, rinvenute nei pennacchi espulsi. Questi ritrovamenti supportano l’ipotesi dell’esistenza di un oceano sotto la superficie ghiacciata di Encelado, dove potrebbero esistere forme di vita aliene.

Un gruppo di ricerca americano, guidato dall’astrobiologo Jonah Peter dell’Università di Harvard, ha esaminato i dati raccolti da Cassini con tecniche analitiche innovative. La loro analisi ha evidenziato la presenza di nuovi composti, come acido cianidrico, acetilene, propilene ed etano. Questi composti sono cruciali per l’abitabilità di Encelado e potrebbero sostenere comunità microbiche o favorire la sintesi organica che porta alla vita extraterrestre. Queste scoperte sono state anticipate in un preprint su ArXiv.

Il contributo fondamentale della Missione Cassini

Si ritiene che sotto la superficie ghiacciata di Encelado esista un vasto oceano, che potrebbe avere tutte le condizioni necessarie per ospitare la vita. Ciò è stato corroborato dai dati raccolti da Cassini durante gli undici sorvoli, tra cui uno a meno di 50 km dalla superficie. La sonda ha attraversato i pennacchi di alcuni geyser situati vicino al Polo sud del satellite. Questi geyser trasportano in superficie materiale dall’oceano nascosto, e la presenza di idrogeno molecolare suggerisce un’attività idrotermale nel fondale marino di Encelado, aumentando la probabilità che il suo oceano sia abitabile.

Dopo la conclusione della missione quasi ventennale di Cassini nel 2017, diverse nuove missioni sono state proposte per esplorare ulteriormente Encelado. Queste includono il progetto Journey to Enceladus e Titano (JET) della NASA per analizzare in situ il pennacchio, il progetto Lander Enceladus Explorer (EnEx) del Centro aerospaziale tedesco per studiare l’abitabilità dell’oceano sotterraneo e altri due concept di missione astrobiologica, Enceladus Life Finder (ELF) e Life Investigation For Enceladus (LIFE) della NASA.

Più recentemente, la National Academy of Sciences (NAS) ha consigliato alla NASA di dare priorità all’Enceladus Orbilander, oltre alla missione di ritorno di campioni da Marte e all’Orbiter Uranus. L’Enceladus Orbilander, progettato per resistere 18 mesi in orbita e ispezionare i pennacchi di Encelado, poi atterrare sul satellite per due anni terrestri per condurre ricerche di astrobiologia di superficie