E, infine, la Nasa. Dopo il governo russo e quello americano, ora è l’agenzia spaziale statunitense a pronunciarsi sulla fine del mondo con un video dall’accattivante titolo “Why the world didn’t end yesterday“, perché il mondo non è finito ieri. Ormai non si contano più le persone sparse per il pianeta che credono e attendono convinte che la fine del mondo ci sarà e puntuale arriverà il 21 dicembre 2012.
Già un po’ di tempo la Nasa aveva diffuso una serie di motivi per tranquillizzare gli animi fin troppo isterici di gente che corre nei supermercati a caccia dell’ultima scorta di cibo. Tuttavia, nonostante le risposte agli infiniti dubbi sulle interpretazioni della profezia Maya, sembra che siano circa 25 i milioni di americani strenuamente convinti di non festeggiare il Natale quest’anno.
Il timore di alcuni scienziati è che tale fobia possa indurre alcuni soggetti esaltati a munirsi di fucili e pistole, anziché rinchiudersi nei rifugi antiatomici da loro stessi voluti e fare più danno del dovuto diffondendo questa pandemia. O che molte persone, compresi i ragazzi, possano pensare al suicidio indotti dal panico. La paura, dunque, è che la pazzia vinca con l’approssimarsi della fatidica data, portando gli individui a compiere atti estremi.
È proprio questo uno dei motivi che ha indotto la Nasa stessa a far circolare sul web il video che spiega come tutte le teorie sull’Apocalisse incombente siano basate su un equivoco. Il professor John Carlson, direttore del Centro per l’archeo-astronomia, afferma che il calendario Maya non finisce il 21 dicembre 2012 e spiega il perché. “Non c’erano profezie Maya che anticipano la fine del mondo. ll concetto di tempo utilizzato dai Maya è smentito da quello dei moderni astronomi. Secondo la nostra scienza, il Big Bang è avvenuto 13.7 miliardi di anni fa, ma non ci sono date nel calendario Maya che lo riportino. Il calendario del Lungo Computo dei Maya è stato progettato per tenere traccia di tali intervalli di tempo così lunghi ed è il sistema di calendario più complesso mai sviluppato”. Inoltre, il professore si concentra sulla spiegazione del funzionamento del computo maya per una maggior chiarezza. “Il calendario Maya assomiglia al contachilometri di un’auto, semplicemente ‘segna il chilometro’ quando raggiunge il punto designato in modo che possa ripetersi. Questa ripetizione è la chiave per il fenomeno del 2012. Secondo la teologia Maya il mondo è stato creato 5125 anni fa in una data in cui ci sarebbe scritto 11 agosto 3114 a. C.13 Baktun o cicli sono trascorsi da quella data che ora raggiunge lo zero, ma non esistono profezie distruttive che corrispondano a quel punto”.
Così, nel video viene spiegato tutto. Che non è possibile la Terra veda all’improvviso invertire il proprio campo magnetico o che venga proiettata in un enorme buco nero. E, nonostante alcuni asteroidi transitino spesso vicino al nostro pianeta, se mai ce ne dovesse uno davvero pericoloso per il 21 dicembre già lo si potrebbe scorgere sulla nostra rotta. E, infine, sebbene il Sole ed i suoi brillantamenti abbiano un po’ preoccupato recentemente, il picco si verificherà l’anno prossimo ma senza conseguenze catastrofiche per la Terra.
Parola della Nasa!