Promuovere un’idea rivoluzionaria, che segni una vera e propria svolta nel mondo dei trasporti: è l’obiettivo della Michelin Challenge Design 2015 competition. Si tratta di una gara di design dalla quale dovranno emergere progetti di veicoli semplici e sostenibili che si adattino a soddisfare il puro piacere della guida.
“Nel 2030, nel momento in cui la guida nelle città si farà in maniera automatica ed insieme vi sarà un’alta densità urbana, le avventure di guida per piacere potranno esserci solo al di fuori delle città” , recita il modulo di iscrizione al concorso. Una gara che si rivolge ad una categoria particolare di partecipanti: gli studenti.
Scelta alternativa e controcorrente, dal momento che si potrebbe chiedere ad ingegneri specializzati di produrre qualcosa di nuovo. Come spiega Ben Ebel, di Michelin, “Giorno dopo giorno ci siamo accorti che gli studenti sono eccezionali futuristi, straordinariamente bravi nell’anticipare le mode”. Egli sostiene che gli studenti non abbiano gli occhi affaticati che gli ingegneri potrebbero avere dopo aver trascorso una giornata in fabbrica.
Il design dei trasporti può essere in qualche misura confrontato con l’evoluzione della specie umana. Diversamente dagli esseri umani, però, le macchine possono tornare allo stadio di progettazione. Occorrono dunque flessibilità e disponibilità ad un cambiamento, che portano a sperimentare anche soluzioni innovative.
Esempio eloquente, in questo senso, è BOT, vincitore della scorsa edizione della gara. Il veicolo è stato progettato dal polacco Chris Luchowiec, che si è laureato al Lahti Institute of Design in Finlandia ed il congegno per il trasporto da lui ideato si adatta perfettamente ad aree come la Finlandia con una quantità di popolazione relativamente bassa.
BOT è stato progettato per offrire la funzionalità di un’automobile, senza che la gente debba necessariamente possederla. Si tratta sostanzialmente di un taxi che si può guidare autonomamente, per proprio conto o dividendo la corsa con altri.
Il veicolo sembra futuristico: le ruote sono state spinte verso gli angoli più lontani e la cabina è una scatola di forma quadrata. Ma ciò che ha più di tutto impressionato la giuria è la capacità di BOT di comunicare con l’esterno, rendendo note le condizioni del veicolo e del suo autista. Questo per mezzo dei suoi fari, disegnati di forma circolare per renderli simili ad occhi ammiccanti. Il disegnatore sostiene che il piano consisteva nel far sembrare il veicolo amichevole nell’aspetto; egli ritiene che i veicoli automatici che circolano nelle strade non debbano apparire aggressivi. I colori brillanti dell’auto sono mutevoli, per adattarsi a varie situazioni: ad esempio tutto il veicolo può diventare di un giallo delicato durante la notte, in modo da favorire il rilassamento delle persone dopo una lunga giornata a lavoro.
“Penso si tratti di qualcosa di cui abbiamo sempre intuito di aver bisogno – afferma Ebel – La tecnologia congiunta con un modo in cui la macchina può ancora dire qualcosa sulla persona che la sta guidando. Un sistema per cui è possibile ancora trasmettere un messaggio al mondo”.
Un altro tra i preferiti di Ebel è GelenK, giunto terzo in classifica. Si tratta di un veicolo destinato al trasporto merci, non alle persone ed è stato progettato dal sud coreano Takbeom. Le ridotte dimensioni di GelenK fanno sì che possa circolare anche lungo strade che risultano invece troppo strette per i normali autocarri.
“Credo – ha dichiarato Takbeom – che nel settore dei trasporti l’automatismo giungerà ad avere un grande successo”. Gli autotrasporti spesso includono tratte ripetitive, con soste ben pianificate: caratteristiche che consentono una programmazione dell’automatismo molto più precisa rispetto a quella possibile con i tragitti meno prevedibili percorsi dai veicoli destinati al trasporto passeggeri.
Sarà possibile vedere un giorno questi futuristici veicoli sulle nostre strade? Sì, poiché, secondo Ebel “è di vitale importanza capire ed anticipare il mercato. Abbiamo notato – osserva - che i partecipanti alla gara sono incredibilmente bravi nel fornirci un’idea di ciò che i consumatori chiederanno nei prossimi 5, 10 o 15 anni”. Basta dunque saper accogliere le richieste dei consumatori.
Per i disegnatori in erba, con il sogno di dar forma al trasporto del futuro, è questo il momento delle iscrizioni, che saranno aperte fino a giugno 2014.
Francesca Di Giorgio
Foto: michelinchallengedesign.com
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