Andare in bici a Londra potrebbe essere ancora più semplice. L'architetto Norman Foster punta in alto, letteralmente. È suo il progetto SkyCycle, che prevede la realizzazione di una pista ciclabile in aria, ben lontana dalle strade della città e decisamente più sicura. Una via sopraelevata dedicata esclusivamente alle due ruote a pedali.
La BBC l'ha definita “cycle utopia” ma il progetto di Foster sembra diventare sempre più concreto. A svilupparlo nel corso dei prossimi anni saranno Exterior Architecture, Foster&Partners e Space Syntax, al lavoro dallo scorso anno.
L'idea sembra appartenere al mondo della fantascienza, soprattutto se messa a confronto con la carenza di piste ciclabili che penalizza l'Italia. Ma almeno a Londra si sta cercando di incentivare l'uso della bici.
Secondo il nuovo progetto, SkyCycle prevede un percorso riservato ai ciclisti lungo 219 km e costruito al di sopra delle linee ferroviarie suburbane. La speciale pista sarà inoltre formata da tre livelli con numerosi punti di accesso.
In questo modo, chi va in bici potrà pedalare tranquillamente senza il timore di incrociare auto e bus. Un balzo in avanti per quanto riguarda la sicurezza. Tuttavia, qualche dubbio è già stato sollevato, legato soprattutto all'altitudine, al vento e alla sicurezza della struttura. Ma le società impegnate nel progetto rassicurano su tutti i fronti.
Un po' di cifre. SkyCycle sarà dotata di tante vie/percorsi, ognuno dei quali può ospitare 12.000 ciclisti all'ora. Durante la prima fase verrebbe costruita la parte che va dall'East London alla stazione di Liverpool Street. Se approvate, le 10 piste verrebbero costruite sopra le linee ferroviarie esistenti. Vent'anni il tempo stimato per completare il progetto. Benefici per la popolazione? Tanti, se si considera che quasi sei milioni di persone vivono nel bacino di utenza della rete e quasi tre vivono e lavorano a 10 minuti da uno degli eventuali punti di accesso di SkyCycle. Quanto tempo risparmierebbero i londinesi? Rispetto all'attuale rete ciclabile, verrebbero ridotti i tempi di percorrenza fino a 29 minuti.
Per l'Italia un sogno, ma per il Regno unito forse sarà presto realtà.
Francesca Mancuso
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