- Francesca Mancuso
- Pubblicato il
Soyuz: in orbita la navicella che porta il nome di Gagarin

Qualche giorno fa, è stato reso noto che a bordo dello space shuttle Endeavour, il prossimo dispositivo che partirà alla volta della Stazione Spaziale Internazionale, ci sarà anche l'Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), il cosiddetto 'cacciatorre di antimateria.
I ritardi sembrano caratterizzare ogni partenza di questi ultimi lanci spaziali degli shuttle. Era successo per i numerosi rinvii del Discovery per la missione STS-133 che, a causa di problemi tecnici e infortunio a uno dei membri dell’equipaggio, vide ritardare la propria partenza di qualche mese. Succede ora per lo Space Shuttle Endeavour, il cui lancio era previsto per il prossimo 19 aprile.
Le novità provenienti dal mondo dello spazio ci lasciano sempre a bocca aperta e riescono a stupire anche i meno esperti. Molti di noi hanno, almeno una volta, sognato di navigare nell’universo ma per poterlo fare ci sono due possibilità. La prima prevede uno studio piuttosto intenso e complicato. La seconda chance è data dal denaro. È infatti risaputo che un volo nello spazio necessita di un patrimonio molto elevato.
Forse non è stata molto pubblicizzata, spazzata via dalle notizie sul terremoto in Giappone, sulla Superluna e sulle ultime vicende di politica estera, ma la Nasa si è avvicinata sempre ad un altro traguardo storico. Per la prima volta, infatti, grazie alla sonda Messenger, ne sapremo di più riguardo a una delle zone inesplorate (fino ad ora) del nostro sistema solare. Dopo 6 anni di viaggio, lo scorso 17 marzo, la sonda è entrata nell'orbita di Mercurio.
Rientrati oggi, a bordo di una navicella Soyuz tre astronauti in missione sulla Stazione Spaziale Internazionale. Due russi, Alexander Kaleri e Oleg Skripotchka, e un americano, Scott Kelly (il cui gemello Mark guiderà l'ultima missione dello space shuttle Endeavour), torneranno sulla Terra dopo ben 159 giorni a bordo dell'Iss.
Lo Space Shuttle Discovery ha ancora i motori caldi, ma la Nasa non perde tempo e, a quanto sembra, sta già lavorando ad un nuovo dispositivo, chiamato Skylon, che, secondo la Cnn, potrà anche volare sulla Luna e su Marte.
Lo Space Shuttle Discovery è tornato a casa. Conserva della sua storia una serie di traguardi e di primati che ne fanno la navicella spaziale più longeva. Cosa ne sarà di lui lo sapremo solo il 12 aprile quando, a quasi trent’anni dal suo primo lancio, Charles Bolden, amministratore della Nasa dal 2009, comunicherà le destinazioni finali tra quelle scelte per l’esposizione delle tre navette americane. Ma facciamo un passo indietro e scopriamo le date e le cifre salienti della carriera dello shuttle.