Lisa Pathfinder è in orbita. Alle 5.04 di oggi il vettore Vega ha portato in orbita la sonda dell'Agenzia spaziale europea che avrà il compito di studiare le onde gravitazionali.
Una missione molto ambiziosa quella di Lisa, che dovrà svelare alcuni dei misteri ancora irrisolti fin dalla scoperta della relatività da parte di Einstein. La sonda, realizzata dall’ESA con il contributo dell’ASI e in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Università di Trento, è un vero e proprio osservatorio spaziale delle onde gravitazionali.
I primi dati sono arrivati sulla Terra poche ore dopo la partenza alle 7.14, quando è stato definitivamente sancito il successo del lancio.
Spiega l'Asi che l'orbita di parcheggio transitoria è leggermente ellittica e ha il suo punto più vicino alla Terra a distanza di 200 km mentre quello più lontano si trova a 1540 km.
Nel corso dei prossimi due mesi, Lisa dovrà raggiungere la sua destinazione finale, a una distanza di 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, in orbita intorno al primo punto di Lagrange, momento di equilibrio gravitazionale tra Sole e Terra. Tutto ciò dovrebbe avvenire attorno al 13 febbraio.
Ecco il video del lancio:
“È il momento in cui viene a galla l’Italia, la sua filiera complessiva: lanciatore, payload, scienza, tecnologia, capacità gestionale. In un contesto dell’Agenzia Spaziale Europea ma con un ruolo italiano estremamente straordinario, a dimostrazione che il nostro paese in questo settore ha una tradizione riconosciuta, che continua a confermarsi lancio dopo lancio, missione dopo missione, con l’obiettivo di confermare il nostro paese tra i grandi anche nel settore spaziale” ha detto il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston
“A 100 anni dalla pubblicazione della teoria della relatività generale la caccia alle onde gravitazionali si intensifica con strumenti sempre più sofisticati. Lisa Pathfinder è un capolavoro di tecnologia con uno straordinario contributo italiano, che aprirà la strada a un nuovo capitolo di questa storia affascinante, in cui potremmo riuscire ad ascoltare e studiare catastrofici eventi cosmici fino ad oggi irraggiungibili” ha aggiunto Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
“Ascoltare l’Universo attraverso le onde gravitazionali promette una profonda rivoluzione in astrofisica, astronomia e cosmologia come quelle dovute all’invenzione del telescopio o dei radiotelescopi” spiega il principal investigator Stefano Vitale, ordinario di Fisica sperimentale all'Università di Trento.
Buon viaggio Lisa.
Francesca Mancuso
Foto: Esa
LEGGI anche:
Tutte le missioni spaziali del 2015
Spazio-tempo: sarà possibile viaggiare nei buchi neri?
Onde gravitazionali: come trovare e manipolare le increspature del tessuto spazio-tempo