E visto che su Marte c'è un po' di traffico ultimamente, vista la presenza delle sonde Maven della NASA e di quella indiana MOM, occorrerebbe proprio un semaforo. È quello che deve aver "pensato" il rover Curiosity. Durante una delle sue ispezioni fotografiche del suole marziano, il rover della Nasa ha immortalato una roccia che ricorda proprio un semaforo, insieme a un'altra perfettamente rotonda, probabilmente delle dimensioni di una palla da golf. Certamente non è il genere di cosa che ci si aspetterebbe di trovare sulla superficie sterile di Marte.
Secondo il team che segue le imprese di Curiosity presso il Jet Propulsion Lab in California, questi piccoli sassi, la cui disposizione ricorda il semaforo, non sono il segno di un'antica pratica sportiva marziana. Potrebbe trattarsi, al contrario, di un fenomeno noto come 'concrezione'. Con tale termine ci si riferisce al fenomeno che si verifica quando i minerali si formano all'interno dei pori della roccia sedimentaria, prevalente nei letti di laghi. Quando la roccia è erosa, le formazioni minerali più robuste spesso assumono forme stranamente perfette.
Come sta diventando sempre più evidente, Marte era una volta un'oasi ricca d'acqua e si ritiene che, all'epoca, il terreno che oggi percorre Curiosity, nei pressi del cratere Gale, fosse il grande letto di un lago.
Questa non è la prima concrezione di cui siamo testimoni su Marte. Già nel 2004, infatti, un altro rover della NASA, Opportunity, aveva osservato alcune formazioni rocciose non più grandi di un mirtillo. Già all'epoca si pensò che si trattasse di uno dei segni più concreti di come l'acqua fosse presente sulla superficie del pianeta.
Con il tempo, Curiosity ha scoperto molti altri luoghi strani e meravigliosi e, sicuramente, anche quest'ultimo rilevamento può essere aggiunto alla lista. E non aspettatiamoci che sia l'ultimo.
Federica Vitale
LEGGI anche: