Voyager 1 ce l'ha fatta, conquistando uno storico traguardo per l'umanità. La navicella della Nasa è nello spazio interstellare ed è la prima ad esserci riuscita e ad essere uscite al di fuori del nostro sistema solare.
Da tempo la Nasa e il mondo scientifico attendevano questo momento. Voyager 1 è dunque ufficialmente il primo oggetto costruito dall'uomo ad avventurarsi nello spazio interstellare. Un viaggio lungo e complicato il suo. Partita il 5 settembre 1977 da Cape Canaveral, da 36 anni la sonda vagava per il sistema solare. E oggi si trova a 19 miliardi di km dal sole.
Più volte gli scienziati della Nasa avevano esultato, pensando che Voyager 1 fosse finalmente riuscita a superare la 'bolla' del sistema solare, ma si è trattato sempre di falsi allarmi. Ma i tempi erano ormai maturi. Lo scorso giugno, uno studio pubblicato su Science, aveva fornito nuovi dettagli sull'ultima regione attraversata dalla navicella prima di lasciare l'eliosfera, la bolla intorno al nostro sole, ed entrare finalmente nello spazio interstellare.
E i nuovi ed inattesi dati, oggi indicano che Voyager 1 ha viaggiato per circa un anno in presenza di plasma o gas ionizzato, nello spazio interstellare. La sonda si trova adesso in una regione di transizione immediatamente al di fuori della bolla solare, dove alcuni effetti della nostra stella sono ancora evidenti.
Voyager 1, ha rilevato l'aumento della pressione dello spazio interstellare sull'eliosfera, la bolla di particelle cariche che circondano il sole e che va ben oltre i pianeti esterni, già nel 2004. Il team scientifico ha trovato un insieme di oscillazioni tra ottobre e novembre 2012. Attraverso lo studio della densità del plasma, gli scienziati hanno stimato che Voyager 1 sia entrata nello spazio interstellare nel mese di agosto 2012.
“Siamo letteralmente saltati fuori dai nostri posti quando abbiamo visto queste oscillazioni nei dati. Ci hanno mostrato che la navicella era in una regione completamente nuova, paragonabile a quanto previsto nello spazio interstellare, e totalmente diversa da quella della bolla solare,” spiegano gli scienziati. “Chiaramente avevamo attraversato l'eliopausa, che rappresenta il lungo confine ipotizzato tra il plasma solare e il plasma interstellare ".
I nuovi dati sul plasma hanno suggerito un calendario coerente con i bruschi cambiamenti nella densità di particelle energetiche, rilevati per la prima volta il 25 agosto 2012. Il team di Voyager considera questa come la data dell'ingresso della navicella nello spazio interstellare.
"Ora che abbiamo nuovi dati chiave, crediamo che questo sia uno storico salto del genere umano nello spazio interstellare," ha dichiarato Ed Stone, scienziato del progetto Voyager del California Institute of Technology di Pasadena. "Il team di Voyager avrà tempo per analizzare tali osservazioni e dare loro un senso, ma ora possiamo rispondere alla domanda che tutti stavamo ponendo: 'Siamo già arrivati? Sì, lo siamo'."
Francesca Mancuso
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