Curiosity si avvicina ad una fase calda dalla sua missione su Marte. Il rover della Nasa sta completando le indagini nella zona dove ha lavorato negli ultimi sei mesi, e presto inizierà il suo viaggio diretto verso le pendici del Monte Sharp, a 8 km di distanza.
Nel corso del mese di maggio, Curiosity ha perforato un secondo obiettivo di roccia per prelevare del materiale campione, già consegnato agli strumenti di laboratorio. Non sono previste altre perforazioni e altre foto sul terreno della zona "Glenelg", quella in cui il rover si è recato lo scorso autunno, subito dopo l'atterraggio. Per raggiungere Glenelg, Curiosity dovette spostarsi circa 500 metri a est rispetto al sito di arrivo. Ma per raggiungere la destinazione successiva, il Monte Sharp, il robot dovrà viaggiare verso sud-ovest per molti mesi e circa 8 km.
"Non sappiamo quando arriveremo sul Monte Sharp", ha detto il Project Manager Jim Erickson del Jet Propulsion Laboratory della Nasa. "Questa è davvero una missione di esplorazione, ma il fatto che il nostro obiettivo finale sia il Monte Sharp non significa che non osserveremo caratteristiche interessanti lungo la strada."
Secondo la Nasa, Curiosity potrebbe trovare le prove riguardanti l'evoluzione dell'antico ambiente marziano. E alla fine della prima fase di attività si fanno i primi bilanci del lavoro. La missione ha già raggiunto uno degli obiettivi scientifici principali. L'analisi della polvere della prima roccia perforata, John Klein, ha mostrato che nel cratere Gale ci sono le prove di un ambiente antico dove la vita microbica era possibile.
Il team rover ha scelto una roccia simile, Cumberland, come secondo obiettivo di perforazione per fornire una controprova delle scoperte di John Klein. Gli scienziati stanno ancora analizzando i risultati di laboratorio.
Il team scientifico ha scelto altri tre obiettivi per brevi osservazioni prima che Curiosity lasci Glenelg: Point Lake, dove sono presenti fango indurito e arenaria, un affioramento di strati chiamato Shaler e un'area chiamata Joy Crisp. Shaler potrebbe aver ospitato un fiume e Point Lake potrebbe essere formato da roccia vulcanica o sedimentaria.
Francesca Mancuso
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