Curiosity è in posizione. Il rover della Nasa, su Marte dal 6 agosto scorso, ha raggiunto il punto da cui gli scienziati e gli ingegneri possono iniziare a preparare la prima indagine del suolo, il Cratere Gale. Si comincia.
La capacità del rover di inserire campioni di terreno marziano in appositi strumenti di analisi è fondamentale per valutare se la sua posizione attuale su Marte, abbia mai offerto condizioni ambientali favorevoli per il proliferare della vita microbica. L'analisi minerale può rivelare infatti importanti informazioni sulle condizioni ambientali mentre quella chimica può verificare la presenza degli 'ingredienti' necessari per la vita.
"Ora abbiamo raggiunto una fase importante che ci permetterà di ottenre i primi campioni solidi negli strumenti di analisi entro due settimane", ha detto Michael Watkins, Mission Manager del Jet Propulsion di Pasadena, in California. "Curiosity è stato educato così bene da permetterci di fare grandi progressi nel corso dei primi due mesi della missione."
Le operazioni preparatorie che verranno effettuate sul rover dovranno testare le sue capacità robotiche idrovore per raccogliere ed elaborare campioni di suolo. In un secondo momento, Curiosity dovrà usare un trapano per raccogliere campioni di polvere dalle rocce.
Lo scorso mercoledì, il rover ha avviato i suoi preparativi mostrando le orme lasciate dalle sue ruote. In questo modo, lo spostamento di piccole porzioni di terreno consentiranno di portare alla luce materiali non presenti in superficie.
Successivamente, il rover raccoglierà due campioni di suolo, li agiterà a fondo all'interno delle camere di trattamento per pulire le superfici interne. Poi li passerà su un vassoio di osservazione per l'ispezione da parte delle telecamere montate sul montante del rover. Una parte dei campioni verrà consegnata al Chemin (Chemistry and Mineralogy) un sistema di identificazione chimica dei minerali a bordo del rover e poi al Sam, lo strumento che identifica gli ingredienti chimici.
Rocknest è il nome della zona di Curiosity il cui suolo verrà testato e analizzato. Il rover si è fermato lì alla portata dal vento. È un'area di circa 8 metri che offre molto spazio per scavare.
Presto dunque potremo sapere se Marte in passato abbia ospitato qualche forma di vita.
Francesca Mancuso