Era atterrato due settimane fa il rover Curiosity. Ad attenderlo il pianeta Marte che, oggi, diviene per la prima volta anche il bersaglio del suo fascio laser ChemCam. L'obiettivo è una roccia marziana che, polverizzata, permetterà di studiare la composizione del pianeta e rilevare eventuali tracce di vita. I ricercatori le hanno anche dato un nome che, per la catalogazione, si chiama N-165.
La tecnica che è stata utilizzata è nota come spettroscopia con ripartizione indotta dal laser. È la prima volta che si procede all'uso di tale tecnologia. Tuttavia, secondo gli esperti della Nasa, anche l'esercizio di calibratura dello strumento potrebbe portare a delle interessanti sorprese. “La roccia N-165 è una tipica roccia di Marte, grande circa sette centimetri e che si trova a circa 10 metri di distanza”, ha riferito Roger Wiens, del Los Alamos National Laboratory e Principal Investigator del team di ChemCam. “L’andremo a colpire con 14 millijoule di energia per 30 volte in 10 secondi. Non è solo un ottimo banco di prova per testare il nostro sistema, ma dovrebbe essere piuttosto interessante.”
Durante il test, il rover ha disintegrato la sua prima roccia marziana. Il laser ChemCam è stato diretto sulla superficie dell'oggetto, non più grande di una pallina da tennis, posizionato su di un'area a 2,5 metri di distanza dal robot. La forma della roccia, in particolare, pur non rappresentando un preciso interesse scientifico, era adeguata alla prova del laser.
I raggi infrarossi, brevi ma intensi, ne hanno letteralmente evaporato la superficie. E ciò ha dato la possibilità di poter studiare le componenti chimiche dell'oggetto. In tutto sono stati 30 gli impulsi che si sono susseguiti per un intervallo di tempo di circa 10 secondi. E ognuno con una potenzialità di oltre un milione di watt. Il compito di Curiosity è stato quello di osservare la gamma cromatica causato da ogni singolo impulso poiché il lampo permetteva di analizzare gli atomi che costituiscono gli elementi. “La ricezione con successo di queste foto ci permette di iniziare seriamente gli sforzi per analizzare le prime immagini delle rocce di Marte catturate dallo strumento ChemCam dopo essere state bersagliate dal laser”, ha dichiarato Wiens. “Prevediamo questi passi successivi già durante il fine settimana.”
Il sistema ChemCam è uno dei 10 strumenti a bordo del Rover Curiosity. È progettato per catturare fino a 14 mila osservazioni nell'intero arco della missione e la sua precisione è tale da riuscire a catturare anche l'immagine di un capello umano ad una distanza di sette metri.
Federica Vitale