Dopo le dichiarazioni di Obama sul futuro della Nasa e dei suoi studi del 1° febbario scorso, che prevedono anche un miglioramento dell'habitat degli astronauti in orbita, la Nasa ha pubblicato sul suo sito un progetto dettagliato di bilancio riguardo a quanto asserito dalla Casa Bianca.
Rimasto piuttosto generico, il progetto di Obama prevedeva una propulsione spaziale più veloce, astronavi commerciali, turismo spaziale, stazioni space gas, studi sull'aviazione green ma soprattutto, ed è quello che qui ci interessa, case per lo spazio gonfiabili.
Si tratta di moduli spaziali gonfiabili, molto utili durante le missioni grazie al loro peso estremamente ridotto. Al momento ne esistono già due prototipi in orbita. Ma il rapporto della Nasa ci rivela di più. Sono strutture molto pratiche: "possono essere più grandi, più leggere e potenzialmente meno costose" rispetto a quelle tradizionali fatte le cui pareti sono fatte di metallo rigido.
Essendo utilizzabili sia come come stazioni spaziali che come basi lunari, la Nasa sta valutando la possibilità di inviarne qualcuna alla Stazione Spaziale Internazionale per testarne il valore ma anche la capacità di scudo contro le radiazioni spaziali.
Nel documento è presente anche l'annuncio che la Nasa intende riavviare il NASA Institute for Advanced Concepts, che era stato precedentemente chiuso, nel 2007, a causa di tagli di bilancio. Tale istituto di ricerca aveva portato alla scoperta di tecnologie rivoluzionarie, tra cui ascensori spaziali e la raccolta di antimateria. Come ha commentato John Cramer dell'Università di Washington a Seattle "la cancellazione è stata molto miope".
Vedremo cosa uscirà fuori dalla riapertura del Niac. Molto spesso le scoperte in questi ambiti hanno avuto risvolti anche tra i civili. Magari i moduli gonfiabili diventeranno le case del futuro dei nostri pronipoti.
Francesca Mancuso