Droni: scoperte nuove abitazioni nel Parco di Veio

drone FlyTop

I droni diventano anche archeologi. Nei giorni scorsi due dispositivi hanno individuato nuove abitazioni etrusche all'interno del parco di Veio, durante una campagna di voli sull'area archeologica a nord di Roma.

La campagna di rilievi aerei è stata condotta da alcuni scienziati dell'Università del Salento, che hanno utilizzato i velivoli radiocomandati sviluppati dalla società FlyTop.

Le nuove scoperte nel parco di Veio sono attualmente in fase di studio da parte dei ricercatori del Laboratorio di Topografia Antica e Fotogrammetria dell’Università del Salento.

I droni utilizzati sono il FlyNovex, un multirotore esacottero dotato di una fotocamera Canon D700, e il FlyGeo 24Mpx, un velivolo con un'ala fissa di circa 2 metri di apertura dotato di una macchina fotografica Sony A6000.

drone FlyGeo

I due velivoli hanno sorvolato un'area di 42 ettari muovendosi a una quota di circa 70 metri. Da lì sono riusciti a scovare nuove strutture abitative etrusche ancora sottoterra.

Skyrobotic drone esacottero SF6 LR

I risultati della loro indagine saranno resi noti ufficialmente martedì 17 marzo in occasione della conferenza “Droni e telerilevamento”, che si svolgerà al Centro Congressi Frentani di Roma. Durante l'incontro, saranno mostrate le prime foto aeree dei nuovi siti, che presto potranno essere anche oggetto di scavi archeologici.

Inoltre, a Roma saranno presentati i risultati di un'altra campagna di voli di droni, che ha permesso di calcolare i danni causati dal maltempo sulle coste del medio e alto Adriatico nelle ultime settimane.

Nuove applicazioni di questi dispositivi tecnologici, ormai in costante diffusione. A loro si deve infatti l'aiuto in caso di catastrofi (naturali e non), ma anche la possibilità di utilizzarli per prevedere i terremoti.

Francesca Mancuso

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