Un museo galleggiante interamente green. È questo il futuro dell'architettura sostenibile, secondo il 33enne architetto belga, Vincent Callebaut.
E il futuro sta in una barca, la Physalia, che girerà il mondo, come un Re Mida, ripulendo ogni cosa al suo passaggio. Questa costruzione, interamente in alluminio, è stata pensata per essere completamente sostenibile e girerà fiumi e mari, dal Tamigi al Tigri e all'Eufrate.
Rivestita da un cappotto di biossido di titanio, la 'barca' sarà infatti in grado di neutralizzare l'inquinamento, assorbendo i raggi ultravioletti. Ciò avviene per mezzo di una reazione chimica che decompone tossine organiche ed inorganiche. Si tratta della stessa tecnologia utilizzata in alcuni tipi di calcestruzzo ad alta tecnologia, che abbattono il particolato in sospensione nell'aria.
Trovandosi sulle parti esterne della nave, i corsi d'acqua in cui navigherà verranno così purificati, producendo al tempo stesso sia energia solare che idroelettrica. Le turbine sotto lo scafo possono infatti trasformare il movimento dell'acqua in energia elettrica, e il tetto fotovoltaico sfrutta l'energia del sole.
Ma Physalia non è stata solo progettata per essere una nave di lavoro. Sarà anche una sorta di museo galleggiante. Gli scienziati che studiano gli ecosistemi acquatici, potranno ammirare il bellissimo 'Earth Garden', mentre per i turisti saranno disponibili mostre temporanee in un 'giardino d'acqua'. Ma non solo. Potranno anche accomodarsi in uno dei salotti sommersi, quasi fossero discoteche 'under the whater'.
Callebaut sognava l'idea fin da quando, durante la conferenza di Copenhagen, si parlava di un ritardo sulle questioni idriche globali. Orgoglioso del suo progetto lo definise così: " un laboratorio nomade idrodinamico, un frammento di terra vivente, un'agorà galleggiante su una scala di geopolitica". Come dargli torto?
Francesca Mancuso
Fonte foto: http://www.popsci.com/