Uomo su Marte, per sopravvivere dovra’ improvvisarsi contadino

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agricoltura nello spazio

La prospettiva di portare l’uomo su Marte sembra ormai sempre più vicina. Tuttavia i primi esseri umani che vivranno sul pianeta rosso potrebbero non essere associati, almeno nell’immaginario collettivo, agli astronauti ma agli agricoltori. Affinché una missione di lunga durata sia possibile, infatti, è necessario che l’uomo possa produrre il cibo di cui ha bisogno anche su altri pianeti.

Per questo, i prossimi viaggiatori spaziali dovranno imparare a coltivare il cibo su Marte. L’agricoltura nello spazio è possibile, è già stato dimostrato con gli esperimenti condotti sulla Stazione Spaziale Internazionale.

La Nasa è attivamente impegnata nella ricerca su come coltivare su Marte e nello spazio. Anche da questo dipenderà l’invio del primo equipaggio umano sul pianeta nel 2030. Per questo i funzionari della Nasa si chiedono se tale missione dovrebbe essere di lunga durata, piuttosto che una breve visita, data la difficoltà per raggiungere Marte, ma anche i possibili benefici di un soggiorno prolungato.

Una delle cose che ogni contadino del pianeta sa è che la produzione di cibo è difficile, si tratta di una cosa non banale,” ha detto Penelope Boston, direttore del Cave and Karst Studies Program del New Mexico Institute of Mining and Technology. “Fino a diverse centinaia di anni fa occupava la maggior parte di noi per la maggior parte del tempo”.

I primi colonizzatori di Marte dovranno dunque tornare alle origini per garantire la propria sopravvivenza. Eppure l’agricoltura su Marte presenta delle sfide significative. Mentre la ricerca sulla Stazione Spaziale Internazionale suggerisce che le piante possono crescere in condizioni di microgravità, gli scienziati non sanno come la gravità ridotta di Marte potrebbe influenzare le colture terrestri. La superficie di Marte riceve circa la metà della luce solare rispetto alla Terra, e qualsiasi serra pressurizzata bloccherebbe ulteriormente la luce solare, per cui sarebbe necessaria un’illuminazione supplementare, che a sua volta richiede una notevole quantità di energia.

Non è una sfida insignificante”, ha detto D. Marshall Porterfield della Nasa. Gli Usa attualmente stanno studiando modalità di illuminazione a LED per dare alle piante solo le lunghezze d’onda della luce di cui hanno bisogno. Ma i ricercatori stanno anche tentando di capire se i vegetali possano sopravvivere a pressioni inferiori rispetto a quelle terrestri.

Ma non è finita. Gli agricoltori marziani dovranno anche affrontare la questione delle radiazioni. Su Marte manca infatti lo spessore protettivo di atmosfera che abbiamo sulla Terra, e le particelle provenienti dallo spazio raggiungerebbero la superficie, mettendo a rischio la salute umana e vegetale.

Questa è la parte più difficile e costosa dell’opezione, ma ciò sembra non aver scoraggiato gli scienziati, sempre più convinti che l’agricoltura su Marte sarà solo una questione di tempo.