Nella mattinata di oggi, martedì 6 febbraio 2024, la macchia solare denominata AR3575 è stata teatro di un’imponente eruzione alle ore 04:30 italiane, dando vita a un brillamento solare di categoria M4. Tale fenomeno ha portato alla formazione di una colossale colonna di plasma, la quale, spostandosi a una velocità di circa 400 km/s, ha letteralmente squarciato l’atmosfera solare, culminando in un’espulsione di massa coronale (CME). In seguito a questo evento, l’Aeronautica Militare degli Stati Uniti ha rilevato un’esplosione radio di tipo II, scatenata dalle onde d’urto prodotte.
L’incidente ha avuto ripercussioni anche sul nostro pianeta. Un’intensa emissione di radiazioni ultraviolette estreme, derivante dal brillamento, ha ionizzato gli strati superiori dell’atmosfera terrestre, provocando un blackout delle comunicazioni radio a onde corte in Australia. Ciò ha significato che, per un periodo fino a un’ora successiva al picco del brillamento, operatori radio amatoriali e marittimi hanno sperimentato la perdita di segnale per frequenze al di sotto dei 30 MHz.
Attualmente, rimane incerta l’eventualità che la nube di particelle solari possa impattare direttamente sulla Terra. Tuttavia, l’analisi dei nuovi dati forniti dai coronografi SOHO nelle prossime ore sarà fondamentale per permettere agli scienziati di modellare la traiettoria della CME e valutare eventuali rischi.
I fenomeni solari e i loro effetti
Le macchie solari rappresentano regioni del Sole caratterizzate da una temperatura inferiore rispetto al circostante e si manifestano come aree scure sulla fotosfera solare. Queste particolari formazioni sono il risultato dell’azione di campi magnetici intensi che ostacolano il normale flusso di calore. Le dimensioni delle macchie solari possono superare quelle del nostro pianeta e sono direttamente correlate all’attività magnetica solare, fungendo da precursori di brillamenti solari e espulsioni di massa coronale. Il loro studio è cruciale per comprendere il ciclo solare e l’attività magnetica stellare.
I brillamenti solari, o flares, si identificano come esplosioni di energia elettromagnetica sulla superficie solare, scaturite da variazioni nei campi magnetici solari che liberano energia in modo improvviso. Questi eventi emettono radiazioni principalmente nelle gamma dell’ultravioletto e dei raggi X. La loro classificazione avviene attraverso una scala che va dalle classi A, B, C, M fino alla X, con quest’ultima che indica i brillamenti più potenti e potenzialmente dannosi per le comunicazioni radio terrestri e le operazioni satellitari.
Una tempesta geomagnetica è un disturbo del campo magnetico terrestre provocato dall’arrivo di particelle cariche solari, che, interagendo con il magnetismo terrestre, possono causare aurore, interferenze nelle comunicazioni radio e problemi ai sistemi di navigazione. Questi fenomeni possono avere origine da brillamenti solari o espulsioni di massa coronale e variano in intensità a seconda della potenza dell’evento solare che le genera. Le tempeste geomagnetiche rappresentano un rischio per le infrastrutture tecnologiche moderne, potendo causare blackout elettrici e danneggiamenti ai sistemi di comunicazione.
Moderate M4.27 flare from sunspot region 3575
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