L’A-Lab, un laboratorio all’avanguardia alimentato da intelligenza artificiale, ha recentemente fatto una scoperta straordinaria. In appena 17 giorni, è riuscito a produrre 41 nuovi tipi di polveri solide inorganiche, impiegando informazioni dal Materials Project del Berkeley Lab – il database più grande al mondo per composti inorganici – e un’intelligenza artificiale specializzata sviluppata da Google DeepMind. Questa piattaforma sta rivoluzionando la scoperta di nuovi materiali, promettendo applicazioni pionieristiche in molti settori.
La creazione di nuovi materiali richiede spesso computer potenti e molto tempo per le fasi sperimentali. Per accorciare questi tempi, l’A-Lab utilizza sistemi automatizzati e un certo grado di autonomia. Gli esperti della University of California, Berkeley, sottolineano che è essenziale combinare i dati raccolti da diverse fonti con l’apprendimento attivo dell’intelligenza artificiale per ottenere risultati rapidi e affidabili.
Come funziona l’Intelligenza Artificiale di A-Lab
L’A-Lab impiega un sistema robotico guidato da intelligenza artificiale che crea “nuove ricette” di materiali analizzando le ricerche scientifiche e aggiustandole attraverso l’apprendimento attivo. Questo approccio innovativo consente al laboratorio di manipolare e analizzare efficacemente le polveri inorganiche solide, che sono ideali per l’uso in tecnologie avanzate.
Il Materials Project, creato nel 2011 dal Berkeley Lab, è una miniera d’oro di informazioni sui materiali inorganici, con più di 400.000 utenti. Il suo database è stato arricchito notevolmente grazie alla collaborazione con Google DeepMind, raggiungendo quasi 380.000 nuovi composti. Questo ampliamento è dovuto all’uso di GNoME, uno strumento di deep learning che ha generato milioni di nuove strutture cristalline, selezionate per la loro stabilità e applicabilità.
In soli 17 giorni, l’A-Lab ha sintetizzato 41 nuovi composti, raggiungendo un impressionante tasso di oltre due nuovi materiali al giorno. Questo risultato è straordinario se confrontato con i mesi necessari a un ricercatore umano per lo stesso compito. Gerbrand Ceder, il ricercatore a capo di questo progetto, ha evidenziato che l’efficienza ottenuta e l’aggiunta di nuovi dati al Materials Project permetteranno scelte più accurate e rapide in futuro.
Le potenziali innovazioni risultanti da questi progressi potrebbero includere nuove plastiche riciclabili e biodegradabili, batterie migliori, carburanti più sostenibili, e molto altro. Kristin Persson, fondatrice del Materials Project, ha sottolineato l’importanza di queste scoperte per affrontare le sfide ambientali e climatiche del nostro tempo. Anche se la scoperta di nuovi materiali è solo una parte del processo di sviluppo, l’A-Lab sta accelerando notevolmente queste fasi, promettendo un futuro più ricco di materiali innovativi per industrie e aziende.