Come si è formata l’atmosfera di Titano? È la domanda alla quale gli astrofisici hanno cercato di dare una risposta attraverso una serie di esperimenti in controtendenza con i modelli tradizionali astronomici.
Innanzitutto va ricordato che Titano è l’unico corpo roccioso del Sistema Solare, insieme alla Terra e a Venere, a possedere una densa atmosfera. E, per tale ragione, è uno dei mondi più affascinanti per gli scienziati planetari. Pur essendo una luna di Saturno, infatti, Titano vanta un’atmosfera spessa ben dieci volte quella terrestre e un ciclo idrologico molto simile al nostro.
A differenziarlo, una pioggia di freddissimo metano liquido anziché la più comune acqua. Inoltre, questa luna è stata presa a modello ai primordi della sua evoluzione giacché è l’unico corpo conosciuto all’interno del sistema solare a possedere un’atmosfera ricca di azoto. Terra a parte, ovviamente.
L’attenzione degli scienziati si è soffermata proprio sulla fonte di azoto presente nell’atmosfera di Titano. Un team dell’Università di Tokyo ha avanzato una sua ipotetica risposta: forse la provenienza sarebbe quella delle comete.
I modelli tradizionali sulla formazione dei planetesimi attorno ad una stella è riportabile anche per i sottosistemi dei pianeti e dei propri satelliti. È ovvio, dunque, pensare che le stesse leggi secondo le quali i satelliti dei pianeti si sono formati attorno al proprio pianeta siano le stesse che hanno governato la formazione dei pianeti della stella Sole. Inoltre, il modello classico ipotizzava che l’atmosfera di Titano fosse stata creata dall’attività vulcanica o grazie all’effetto della radiazione ultravioletta del Sole. Per gli scienziati queste teorie si basavano sull’assunto che Titano in passato fosse più caldo rispetto a ora.
La nuova ricerca, al contrario, suggerisce che gli impatti delle comete durante il periodo Late Heavy Bombardment, avvenuto circa 4 miliardi di anni fa, potrebbero aver formato l’atmosfera di azoto. Colpendo attraverso dei laser alcuni composti con ammoniaca e ghiaccio d’acqua, materiale simile a quello presente sulla luna di Saturno ai suoi primordi, gli scienziati hanno potuto constatare che l’azoto era il risultato specifico da ottenere. Tali impatti, nel corso dei millenni, avrebbero creato l’azoto sufficiente a coprire la luna di una fitta coltre, simile a nebbia, formando l’atmosfera spessa che oggi conosciamo e osserviamo.
Yasuhito Sekine, dell’Università di Tokyo, spiega: “Proponiamo che l’azoto presente nell’atmosfera di Titano si sia formato dopo l’accrescimento per la trasformazione dell’ammoniaca già presente sulla luna durante il periodo Late Heavy Bombardment avvenuto circa 4 miliardi di anni fa”. Se questo modello venisse confermato, bisognerebbe rivedere i modelli tradizionali. Infatti, ciò significherebbe che l’azoto presente su Titano è diverso da tutti gli altri pianeti esterni, come Plutone, o da quelli interni, come la Terra.
Un risposta dalla quale scaturiscono ulteriori domande.