Cos’hanno in comune la Luna ed il Titanic? Nulla apparentemente. Ma non sono dello stesso avviso alcuni astronomi della Texas State University-San Marcos, secondo i quali la presenza di numerosi iceberg nelle acque settentrionali dell’Oceano Atlantico, la notte del 14 aprile del 1912 potrebbe in qualche modo essere connessa alla posizione del nostro satellite e del Sole.
L’anomala presenza dell’iceberg assassino infatti potrebbe essere legata ad una particolare configurazione della Luna. Qualche mese prima, per la precisione il 4 gennaio del 1912, il nostro satellite si sarebbe ritrovato in una situazione eccezionale. Secondo l’Inaf, potrebbe essere stata una circostanza tale da poter innescare quella che potremmo chiamare una “marea perfetta”.
Così ispirandosi al lavoro visionario del defunto oceanografo Fergus J. Wood di San Diego che ha suggerito che l’insolito avvicinamento della luna il 4 gennaio 1912, avrebbe causato maree eccezionalmente elevate, la ricerca della Texas State University ha preso in esame l’ipotesi.
È emerso allora che la Luna e il Sole all’inizio del 1912 si saerebbero trovati allineati rendendo massimo l’effetto gravitazionale esercitato sui mari e dando origine alla cosiddetta “marea sigiziale”. Quest’ultimo però non è un fenomeno anomalo, visto che si verifica più o meno ogni due settimane, in occasione del plenilunio e del novilunio.
Ma allora la Luna era al perigeo, ossia nel punto di massimo avvicinamento alla Terra, ma non uno come tanti visto che si trattò del perigeo più ravvicinato degli ultimi 1400 anni. Il nostro satellite infatti si trovò a soli 356.375 chilometri da noi. Ricordate la superluna che abbiamo ammirato circa un anno fa? Bene, il fenomeno è lo stesso, ma il 19 marzo scorso la Luna si trovò a circa 356.577 km. Anche in quell’occasione si ipotizzò che il recente terremoto verificatosi in Giappone fosse in qualche modo legato alla Luna.
“È stato il massimo avvicinamento della Luna alla Terra in più di 1.400 anni, e questa configurazione ha massimizzato la raccolta di forze della marea sugli oceani della Terra” ha detto Olson. In concomitanza con la superluna, vi fu anche un altro fenomeno. Il giorno prima la Terra aveva attraversato il perielio, il punto di minima distanza annuale dal Sole.
Tutto ciò potrebbe aver contibuito ad un aumento della presenza di ghiaccio nelle aree settentrionali del pianeta, attraversate dal Titanic. Ed ecco l’ipotesi degli studiosi Donald Olson e Russell Doescher, elaborata in collaborazione con Roger Sinnott della rivista Sky&Telescope.
Inizialmente, i ricercatori hanno cercato di capire se le maree avessero causato un aumento della presenza dei ghiacciai nelle acque della Groenlandia, luogo in cui ha origine la maggior parte degli iceberg. Ben presto, gli studiosi si sono resi conto che per raggiungere le rotte di navigazione del Titanic, gli immensi lastroni di ghiaccio potrebbero essersi staccati dalla Groenlandia già nel gennaio del 1912 e avrebbero dovuto muoversi molto velocemente, anche controcorrente. E ciò era un dato certo visto che gli iceberg erano numerosi al punto tale da far spostare le rotte di navigazione di diversi chilometri più a sud per tutta la durata della stagione invernale del 1912. Ma da dove proveniva questa gran quantità di iceberg?
Secondo gli esperti, la risposta sta negli iceberg bloccati a terra. Quelli della Groenlandia viaggiano verso sud, molti si bloccano nelle acque poco profonde al largo delle coste del Labrador e di Terranova. Normalmente, rimangono immobili e riprendono la loro migrazione verso sud quando si sciolgono o quando l’alta marea li “libera”. E la marea insolitamente alta del gennaio 1912 sarebbe stata sufficiente, secondo gli studiosi, a consentire a molti di questi iceberg di spostarsi dentro le correnti oceaniche in direzione sud, dove avrebbero avuto il tempo sufficiente per raggiungere le rotte di navigazione del Titanic.
“Naturalmente, la causa principale dell’incidente è stata che la nave ha urtato un iceberg. Il Titanic non è riuscito a rallentare, anche dopo aver ricevuto diversi messaggi di avviso” ha detto Olson. “Si avvicinarono a tutta velocità verso un’area ricca di iceberg, questo è davvero ciò che provocò l’affondamento della nave, ma la connessione lunare può spiegare come un numero insolitamente elevato di iceberg fosse entrato nel percorso del Titanic“.
Anche se lontana, la Luna influenza la nostra vita sulla Terra. E alla luce di questa scoperta, ne siamo sempre più convinti.