Theia, scoperti nel sottosuolo i resti del pianeta che si scontrò con la Terra formando la Luna

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Theia

Una recente ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature ha portato alla luce evidenze sorprendenti. Attraverso meticolose simulazioni computerizzate, gli scienziati suggeriscono che circa 4,5 miliardi di anni fa, l’epocale collisione tra il protopianeta Theia e la proto-Terra potrebbe aver determinato particolari anomalie, come variazioni di densità, nel nostro mantello terrestre. Quest’ultimo, posizionato tra la crosta e il nucleo del nostro pianeta, potrebbe conservare le testimonianze di quell’evento.

La teoria dell’immensa collisione non è solamente affascinante: potrebbe fornire le risposte a domande irrisolte sulla formazione di Terra e Luna. Infatti, secondo questa teoria, la Luna avrebbe avuto origine dai detriti generati da tale impatto. Ma c’è di più: le masse dal mantello terrestre con diversa densità potrebbero effettivamente contenere i residui di Theia, corroborando ulteriormente questa ipotesi.

Il legame tra l’anomalia del mantello e la formazione della Luna

Nonostante l’attrattiva di questa teoria, mancano ancora prove dirette dell’esistenza di Theia. Tuttavia, Qian Yuan e il suo team del California Institute of Technology hanno offerto nuovi spunti. Mediante avanzate simulazioni, hanno indagato sulle anomalie di velocità sismica presenti in vaste regioni del mantello terrestre, situate a circa 2.900 chilometri di profondità. Hanno osservato che il materiale in queste aree presenta una densità superiore, tra il 2,0% e il 3,5%, rispetto al resto del mantello. Il team sostiene che queste masse dense potrebbero essere effettivamente i residui del mantello di Theia, intrappolati nella proto-Terra dopo l’impatto.

Questi residui densi, di dimensioni che si misurano in decine di chilometri, avrebbero iniziato la loro lenta discesa verso le profondità del mantello, accumulandosi sopra il nucleo terrestre e persistendo fino ai giorni attuali. Gli scienziati ritengono che queste particolari regioni dense nel mantello siano il risultato diretto dell’impatto che generò la Luna. E se gli impatti di tale magnitudine fossero stati frequenti nelle fasi conclusive della formazione planetaria, analoghe regioni dense potrebbero essere presenti anche in altri corpi celesti. Questa ricerca non solo illumina le misteriose origini della nostra Terra, ma suggerisce che le risposte ai segreti dell’Universo potrebbero essere celate proprio nel profondo del nostro pianeta.