Il panico generato soprattutto in rete dalla notizia del terremoto devastante a Roma dell’11 Maggio ha fatto reagire la comunità scientifica, dalla quale arrivano smentite continue e decise. In particolare l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ha deciso di combattere la diffusione di queste teorie con la stessa arma con la quale è avvenuta: mettendosi in rete.
Internet ha infatti divulgato la notizia del terremoto a Roma attribuita agli studi di Raffaele Bendandi, studioso dei terremoti autodidatta, il quale ha sviluppato in modo del tutto autonomo all’inizio del secolo scorso una teoria sull’origine degli eventi sismici, secondo la quale essi sarebbero generati da allineamenti di corpi celesti del sistema solare, cosa che aumenterebbe gli effetti gravitazionali che si registrano sul nostro pianeta. L’ipotesi, che sembra ricalcare l’origine delle maree dovuta all’attrazione lunare, non è però mai stata confermata dagli scienziati.
“Da tantissimi anni, penso da quando l’uomo ha iniziato a conoscere il cielo, egli ha tentato di correlare quello che vedeva nelle stelle con quello che succedeva sulla Terra”: con queste parole Calvino Gasparini, dirigente di ricerca Ingv, inizia la sua spiegazione delle teorie di Bendandi, registrata in un file audio messo in rete, con evidente richiamo all’astrologia, che per secoli ha tentato di dare veste scientifica alle ipotesi di influenza dei corpi celesti sulla nostra vita.
Le smentite arrivano dunque fortissime dalla comunità scientifica, che invita alla calma sottolineando che, non solo non c’è alcuna dimostrazione accreditata della teoria, ma che i suoi presupposti risultano assolutamente infondati, per il fatto che l’effetto gravitazionale indotto sul nostro pianeta dagli altri corpi celesti è nettamente trascurabile rispetto a quello dovuto ai moti interni, ai quali infatti si attribuiscono i terremoti.
E questo con numeri inequivocabili alla mano: le maree, che non sono di certo fenomeni devastanti come i terremoti, sono dovute ad una forza di attrazione gravitazionale, quella esercitata dalla luna, di gran lunga superiore a quella prevista per gli altri pianeti, anche quando sono allineati, come si prevede saranno intorno all’11 Maggio.
Ipotesi suggestiva dunque, ma assolutamente non attendibile, secondo gli addetti ai lavori. Tra l’altro, come sottolineano gli esperti dell’Istituto, pur non potendo escludere terremoti nell’Italia centrale che possano essere avvertiti, anche pesantemente, a Roma, la città “è ubicata piuttosto ai margini della zona a maggiore sismicità della penisola e quindi ha una pericolosità sismica modesta”. E d’altro canto le ricostruzioni della situazione astrale presente in concomitanza con i più devastanti terremoti registrati nel secolo scorso non manifesta mai condizioni di allineamento ai quali Bendandi attribuisce il verificarsi degli eventi sismici.
In tutto questo la cosa che lascia realmente perplessi di fronte alla diffusione di questa notizia è insita nella notizia stessa: negli scritti di Bendanti Roma non è mai stata nominata, e lo afferma lo stesso istituto a lui intitolato e che si occupa di verificare le teorie avendo costantemente alla mano i suoi scritti. Potenza della rete e del panico collettivo dunque? Può darsi.
Un simile fenomeno ha avuto tuttavia il merito di aver alimentato il dibattito sulla necessità e sulle reali possibilità che abbiamo per difenderci dai terremoti. Purtroppo gli esperti sottolineano come delle previsioni vere e proprie siano praticamente impossibili allo stato attuale. L’unica strada resta dunque la prevenzione, che deve concretizzarsi mediante la costruzione di edifici sicuri contro i sismi, onde evitare tragedie come quelle verificatesi diverse volte nel nostro Paese.