Negli ultimi tempi, è emersa una nuova campagna malevola, veicolata tramite e-mail, che sfrutta false notifiche di irregolarità fiscali. Questa truffa è estremamente articolata e si svolge in più fasi, con l’obiettivo di ingannare i destinatari e indurli a fornire informazioni personali o a effettuare pagamenti.
Fase 1: La prima e-mail ingannevole
Il truffatore invia una e-mail generica, spesso a una mailing list, utilizzando un linguaggio formale e autorevole, che richiama quello ufficiale. La comunicazione invita il destinatario a esaminare un documento allegato contenente dettagli su una presunta irregolarità fiscale. L’indirizzo e-mail del mittente, tuttavia, non appartiene all’Agenzia delle Entrate. Ecco un esempio di messaggio fraudolento:
Oggetto: Corrispondenza confidenziale – Documento da esaminare e riscontro atteso
Testo della mail:
Gentile Signora/Signore,
Nell’ambito di questa corrispondenza, ci preme informarLa di una procedura amministrativa rilevante.
La invitiamo a prendere visione del documento allegato a questo messaggio, che contiene informazioni essenziali riguardanti le formalità che La riguardano.
Le raccomandiamo di esaminare attentamente il documento e di farci pervenire le Sue osservazioni nel più breve tempo possibile, al fine di garantire una gestione adeguata di questa pratica.Restiamo naturalmente a Sua disposizione per qualsiasi chiarimento o informazione aggiuntiva.
In attesa di un Suo riscontro, porgiamo distinti saluti.
Con rispetto,
[Nome falso]
Capo del Servizio Accertamenti Fiscali
Al documento allegato, firmato da un fantomatico “Capo del Servizio Accertamenti Fiscali”, vengono elencate le presunte irregolarità e si chiede alla vittima di contattare l’Agenzia via e-mail entro 5 giorni. Tuttavia, l’indirizzo e-mail fornito termina con @outlook.com, confermando così la sua natura fraudolenta.
Fase 2: Ulteriore contatto e pressione
Se la vittima risponde all’e-mail, viene inviata una nuova comunicazione, apparentemente proveniente da un altro indirizzo fraudolento. In questo secondo messaggio, i toni diventano più urgenti. Si riporta, ad esempio:
Oggetto: RE: Corrispondenza confidenziale – Documento da esaminare e riscontro atteso
In qualità di Direttore Generale dell’Agenzia delle Entrate, Le invio questa lettera in risposta alla Sua e-mail. Prima di avviare qualsiasi discussione, desidero informarla che le informazioni che Le sono state trasmesse sono di natura preventiva. Il mio principale compito è fornirLe le indicazioni da seguire per aiutarLa a evitare complicazioni di natura giudiziaria o con le forze dell’ordine in merito a questa questione.
A tal fine, trova in allegato un documento supplementare che dettaglia le misure preventive che può adottare per evitare un’escalation della situazione. È necessario che consulti attentamente questo documento.
Avrà così la possibilità di decidere la strada da seguire: adottare le misure necessarie per evitare che la situazione peggiori, oppure proseguire fino al processo. La invito vivamente a prendersi il tempo necessario per esaminare attentamente queste misure e a fare una scelta consapevole.
Distinti saluti,
[Falso nome]
Ernesto Maria RUFFINI
DIRETTORE GENERALE
L’e-mail si distingue per i seguenti dettagli:
- Mittente: appare il nome del Direttore Generale dell’Agenzia delle Entrate, ma l’indirizzo e-mail termina con @outlook.com.
- Destinatario: l’e-mail è indirizzata esclusivamente alla vittima.
- Oggetto: richiama urgenza, con espressioni come “Documento da esaminare e riscontro atteso”.
Il documento allegato, spesso personalizzato con i dati della vittima, include false informazioni riguardanti presunte irregolarità fiscali, un numero di protocollo arbitrario e una proposta di pagamento di un importo specifico, in genere 30.000 euro, per regolarizzare la posizione.
Fase 3: Comunicazioni telefoniche e SMS
Se la vittima risponde e segue le istruzioni, viene successivamente contattata telefonicamente o via SMS per ricevere ulteriori istruzioni sul pagamento. Anche in questi casi, i contatti non provengono da fonti ufficiali e mirano a estorcere denaro o informazioni personali.
Raccomandazioni dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate smentisce categoricamente l’invio di queste comunicazioni e raccomanda ai cittadini di:
- Non cliccare su link sospetti contenuti in queste e-mail.
- Non fornire dati personali, soprattutto in risposta a contatti non verificati.
- Non contattare gli indirizzi o i numeri forniti nei messaggi fraudolenti.
In caso di dubbi, è sempre consigliabile consultare la pagina dedicata al phishing sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate o contattare direttamente l’ufficio territoriale competente per una verifica.