Tempesta solare in corso: allerta per brillamento classe M7

Entra nel nuovo canale WhatsApp di NextMe.it
Tempesta solare in corso: allerta per brillamento classe M7
©NASA

In arrivo due espulsioni di massa coronale (CME), con la seconda che sarà la più potente grazie a un brillamento classe M7. Gli esperti dello Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA hanno previsto tempeste geomagnetiche di classe G1 per il 19 e 20 maggio 2024, dovute all’arrivo di due espulsioni di massa coronale (CME). La seconda CME, la più potente, è stata spinta da un brillamento solare di classe M7 avvenuto il 17 maggio. Il 20 maggio è considerato il giorno con la maggiore probabilità di effetti geomagnetici significativi.

Un brillamento solare è una potente esplosione di radiazione elettromagnetica che si verifica nell’atmosfera del Sole, in particolare nella corona e nella cromosfera. Questi eventi sono causati da improvvisi rilasci di energia accumulata nei campi magnetici, spesso vicino alle macchie solari. La riconnessione magnetica, il processo in cui le linee di campo magnetico si riorganizzano e rilasciano energia, è il meccanismo principale alla base dei brillamenti solari. Durante un brillamento, enormi quantità di energia vengono rilasciate sotto forma di luce visibile, raggi X e radiazione ultravioletta, influenzando lo spazio circostante il Sole e la Terra.

Cos’è un’espulsione di massa coronale (CME)

Un’espulsione di massa coronale (CME) è un’enorme eruzione di plasma e campo magnetico dalla corona solare. Le CME possono essere associate ai brillamenti solari o verificarsi indipendentemente. Durante una CME, grandi quantità di particelle cariche vengono espulse nello spazio a velocità che possono superare i 1000 km/s. Quando queste particelle interagiscono con il campo magnetico terrestre, possono causare tempeste geomagnetiche, disturbare le comunicazioni radio, danneggiare i satelliti, influenzare le reti elettriche e creare aurore polari.

Le tempeste geomagnetiche sono disturbi temporanei della magnetosfera terrestre causati dall’interazione tra il vento solare e il campo magnetico terrestre. Quando una CME raggiunge la Terra, può comprimere la magnetosfera e trasferire energia e particelle nel sistema geomagnetico, aumentando l’attività delle fasce di Van Allen e alterando le correnti ionosferiche. Le conseguenze possono includere aurore visibili a latitudini più basse, disturbi alle comunicazioni radio, problemi ai sistemi di navigazione satellitare come il GPS e potenziali danni alle reti elettriche terrestri. Le tempeste geomagnetiche in arrivo potrebbero causare fluttuazioni nella rete elettrica, specialmente alle alte latitudini, e disturbi nelle operazioni satellitari. Le aurore polari potrebbero essere visibili fino a latitudini come quelle di New York, Wisconsin e Washington. Il NOAA e altre agenzie continueranno a monitorare la situazione per mitigare gli effetti su infrastrutture critiche.