Una massiccia esplosione solare di classe X1.2 è emersa dalla Regione Attiva 3738 alle 04:34 ora locale del 14 luglio 2024. L’evento è iniziato alle 02:23 e si è concluso alle 04:48.
Durante questa esplosione, è stato rilevato un burst radio a 10 cm della durata di 4 minuti, con un picco di flusso di 380 sfu. Questo fenomeno indica un forte aumento dell’emissione elettromagnetica alla lunghezza d’onda di 10 cm, con un’intensità almeno doppia rispetto al livello di fondo. Tale esplosione può causare interferenze significative per i ricevitori sensibili, come radar, GPS e comunicazioni satellitari. Anche se di breve durata, questi disturbi possono avere un impatto notevole.
Non sono stati rilevati burst radio di tipo II e IV, che sono forti indicatori della presenza di espulsioni di massa coronale (CME), durante questo evento. Le previsioni indicano che i segnali radio saranno maggiormente degradati su Asia orientale, Australia e Oceano Pacifico al momento del brillamento.
Durante questo evento non sono stati rilevati burst radio di tipo II e IV, che sono solitamente indicatori della presenza di espulsioni di massa coronale (CME). Le previsioni suggeriscono che i segnali radio saranno maggiormente degradati su Asia orientale, Australia e Oceano Pacifico al momento del brillamento.
Il contesto del ciclo solare 25
Questo brillamento è il 54° del Ciclo Solare 25. L’ultimo evento di tale intensità è stato un brillamento di classe X1.4 il 1° giugno. La regione attiva 3738, sebbene non favorisce CME dirette verso la Terra, ha una configurazione magnetica ‘beta-gamma-delta’, capace di generare altre forti esplosioni solari.
Il 13 luglio, alle 12:42 UTC, la Regione 3738 ha prodotto un brillamento solare di classe M5.3, associato a un’emissione radio di tipo II (velocità stimata di 297 km/s), sebbene non siano state osservate CME significative nelle immagini del coronografo. Alle 23:01 UTC dello stesso giorno, la stessa regione ha prodotto un brillamento impulsivo di classe M5.0.
Attualmente, il campo geomagnetico è tranquillo, ma potrebbe raggiungere livelli di attività da instabile ad attivo, con la possibilità di periodi di tempesta minore di classe G1 oggi, a causa dell’influenza di un flusso ad alta velocità di buco coronale di polarità positiva (CH HSS).
Il 13 luglio, alle 14:42 ora italiana, la grande macchia solare AR3738 ha scatenato un brillamento di classe M5.3. Le radiazioni hanno ionizzato la parte superiore dell’atmosfera terrestre, causando un blackout radio a onde corte in Europa e Africa, come riportato da SpaceWeather.com, a cura dell’astrofisico Tony Phillips.
Che cos’è un brillamento solare?
Un brillamento solare è un’esplosione di energia sulla superficie del Sole, causata dalla riconnessione delle linee di campo magnetico vicine a macchie solari. Questa riconnessione libera enormi quantità di energia sotto forma di radiazione elettromagnetica, che copre uno spettro ampio dalle onde radio ai raggi gamma. I brillamenti solari possono durare da pochi minuti a diverse ore e sono classificati in base alla loro intensità in classi A, B, C, M e X, con la classe X che rappresenta i brillamenti più potenti. Questi eventi non solo aumentano la luminosità del Sole, ma possono anche accelerare particelle ad alta energia, influenzando lo spazio interplanetario e l’ambiente spaziale vicino alla Terra.
Blackout radio a onde corte
Un blackout radio a onde corte sulla Terra, causato da un brillamento solare, è un’interruzione delle comunicazioni radio che si verifica quando un brillamento emette una quantità significativa di radiazione elettromagnetica. Questa radiazione ionizza gli strati superiori dell’atmosfera terrestre, in particolare la ionosfera, aumentando la densità degli elettroni. La ionosfera, che normalmente riflette e propaga le onde radio a onde corte, diventa così troppo densa e assorbente, impedendo la riflessione delle onde radio e causando un’interruzione delle comunicazioni. Questi blackout possono durare da pochi minuti a diverse ore, a seconda dell’intensità e della durata del brillamento. Gli effetti sono particolarmente tangibili nelle regioni illuminate dal Sole al momento del brillamento.
Espulsioni di Massa Coronale (CME)
Un’espulsione di massa coronale (CME) è una massiccia eruzione di plasma e campi magnetici dalla corona solare. Le CME sono causate dall’instabilità e dalla riconnessione delle linee del campo magnetico solare, che liberano grandi quantità di energia. Quando una CME avviene, enormi bolle di gas magnetizzato vengono espulse nello spazio a velocità che possono raggiungere i milioni di chilometri all’ora.
Le CME possono avere un impatto significativo quando colpiscono la Terra, causando tempeste geomagnetiche che possono interferire con i sistemi di comunicazione e navigazione, danneggiare satelliti e influenzare le reti elettriche. Le particelle cariche provenienti dalle CME possono anche aumentare l’intensità delle aurore boreali e australi.
Una tempesta geomagnetica è una perturbazione del campo magnetico terrestre causata dall’interazione tra il vento solare e la magnetosfera terrestre. Questo fenomeno si verifica quando espulsioni di massa coronale (CME) o flussi di vento solare ad alta velocità, contenenti campi magnetici intensi, colpiscono la Terra. L’energia trasferita dal vento solare alla magnetosfera può comprimere il campo magnetico terrestre e aumentare l’attività delle correnti elettriche nell’alta atmosfera. Le tempeste geomagnetiche possono causare una vasta gamma di effetti, tra cui aurore visibili a latitudini insolitamente basse, disturbi nelle comunicazioni radio, malfunzionamenti nei satelliti e, nei casi più estremi, danni alle reti elettriche terrestri.