Una rara esplosione solare “quadrupla” è stata osservata in contemporanea in quattro differenti punti del Sole. Questo fenomeno interconnesso, avvenuto presso tre macchie solari e un grande filamento magnetico situato tra di esse, è stato documentato dal Solar Dynamics Observatory della NASA. Il campo di azione di queste esplosioni copre circa un terzo dell’area solare rivolta verso il nostro pianeta, estendendosi per centinaia di migliaia di chilometri.
Queste eruzioni solari, accadute quasi simultaneamente, sono legate da enormi anelli di campo magnetico che si arcuano sopra la superficie del Sole. La natura di questo fenomeno è tale che l’esplosione di una componente ne induce rapidamente un’altra nelle strutture adiacenti. Generalmente, i brillamenti solari sono di tipo doppio; tuttavia, l’attuale quadruplicazione rende l’evento estremamente notevole.
Al momento, non è stata determinata l’intensità complessiva di queste esplosioni, ma è plausibile che una significativa quantità di materiale espulso, sotto forma di nube di plasma e radiazioni, sia diretta verso la Terra. Questo fenomeno, conosciuto come espulsione di massa coronale (CME), potrebbe colpire il nostro pianeta nei prossimi giorni, con la possibile conseguenza di scatenare spettacolari aurore nei pressi dei poli magnetici.
La recente attività del Sole segnala un’intensificazione del suo ciclo, che dura circa 11 anni e si avvicina al suo picco. Questa fase, conosciuta come massimo solare, è stata anticipata di circa un anno rispetto alle previsioni iniziali. Durante questo periodo, si verifica un aumento sia del numero che dell’intensità delle macchie solari, come evidenziato dai 14 gruppi di macchie osservati ieri, un numero record per l’attuale ciclo solare.
Il Sole ha emesso diverse espulsioni di massa coronale durante questa settimana, e benché la maggior parte di queste sia diretta a sud rispetto alla Terra, anche un minimo impatto con il campo magnetico terrestre potrebbe innescare una tempesta geomagnetica di classe G1, con effetti potenziali previsti per il 25 aprile.
Quali conseguenze per la Terra?
Un’espulsione di massa coronale è un fenomeno durante il quale grandi quantità di plasma e campi magnetici vengono espulsi dalla corona del Sole, spesso in seguito a brillamenti solari o eruzioni di filamenti. Queste particelle cariche, spinte lungo le linee del campo magnetico solare, possono viaggiare verso la Terra causando disturbi nelle comunicazioni radio, danni ai satelliti e persino blackout elettrici.
Una tempesta geomagnetica si verifica quando le particelle solari disturbano il campo magnetico terrestre, causando variazioni nella sua intensità e direzione. Questi eventi possono interrompere le comunicazioni radio e i sistemi di navigazione satellitare, oltre a provocare danni alle infrastrutture elettriche.
L’impatto di una CME con il campo magnetico terrestre può innescare una serie di fenomeni, dai più visibili ai più problematici. Di seguito, analizziamo le possibili conseguenze di questo imminente contatto. Uno degli effetti più spettacolari di una tempesta geomagnetica sono le aurore. Questi magnifici giochi di luce, noti come aurora boreale nel Nord e aurora australe nel Sud, sono il risultato di particelle solari che collidono con l’atmosfera terrestre. Se l’espulsione di massa coronale che si sta avvicinando alla Terra è sufficientemente forte, possiamo aspettarci aurore visibili anche a latitudini insolitamente basse, offrendo uno spettacolo luminoso a un pubblico più ampio.
Le tempeste solari possono avere impatti significativi sulla tecnologia moderna. La nube di particelle cariche può interferire con le comunicazioni radio, causando blackout nelle trasmissioni a corto raggio e in quelle satellitari. Inoltre, i satelliti in orbita possono subire danni a causa dell’intensa radiazione, compromettendo servizi essenziali come la navigazione GPS e la trasmissione dati.
Uno degli effetti più gravi di una tempesta geomagnetica è il rischio di danni alle reti elettriche. Le correnti indotte dal vento solare possono sovraccaricare i sistemi di trasmissione elettrica, aumentando il rischio di blackout estesi e prolungati. Questi eventi non solo causano disagi immediati ma possono anche avere ripercussioni a lungo termine sull’economia e sulla sicurezza pubblica. Data la potenziale gravità di queste conseguenze, è fondamentale un attento monitoraggio delle tempeste solari. Le agenzie spaziali e i centri meteorologici spaziali lavorano per prevedere l’arrivo delle CME e valutarne l’intensità. Queste informazioni sono cruciali per preparare e proteggere le infrastrutture critiche, come le reti di comunicazione e i sistemi energetici, minimizzando gli impatti di queste tempeste.