Nella giornata di ieri, 3 marzo 2024, una tempesta geomagnetica di classe G2 ha avuto luogo a seguito dell’impatto con il campo magnetico terrestre di un’espulsione di massa coronale (CME), un evento che era stato anticipato dagli esperti. Questo fenomeno ha offerto spettacolari visioni di aurora boreale nelle vicinanze del Circolo Polare Artico, catturando l’attenzione di osservatori e scienziati. Originata da un filamento magnetico associato alla macchia solare AR3592, la CME è stata espulsa nello spazio il 28 febbraio 2024. Nonostante la traiettoria non fosse direttamente orientata verso la Terra, l’effetto dell’impatto è risultato sorprendentemente intenso.
I filamenti magnetici rappresentano strutture composte da gas magnetizzato e particelle cariche all’interno dell’atmosfera solare. Queste formazioni, spesso legate alle regioni delle macchie solari, si estendono seguendo le linee del campo magnetico solare e sono prevalentemente costituite da plasma, un aggregato di nuclei atomici ionizzati ed elettroni liberi. La loro natura può variare da stabile a instabile; in quest’ultimo caso, possono generare brillamenti solari o espulsioni di massa coronale (CME), liberando materiale e campo magnetico nello spazio interplanetario.
Un potente flusso dal Sole
Le espulsioni di massa coronale sono fenomeni in cui notevoli quantità di plasma e campo magnetico vengono emesse dalla corona solare, l’atmosfera esterna del Sole. Queste espulsioni sono il risultato di riconfigurazioni rapide del campo magnetico solare, spesso scatenate da attività solare intensa come eruzioni o brillamenti. Viaggiando a velocità elevate attraverso il sistema solare, le CME possono interagire con il campo magnetico terrestre, causando perturbazioni geomagnetiche, influenzando satelliti, comunicazioni e reti elettriche. La comprensione delle CME è cruciale per anticipare e mitigare i loro effetti su tecnologie e infrastrutture terrestri.
Una tempesta geomagnetica è un disturbo del campo magnetico terrestre causato dall’interazione tra il vento solare e la magnetosfera terrestre. Queste tempeste sono il risultato dell’intrappolamento e della guida delle particelle cariche solari lungo le linee del campo magnetico, provocando variazioni nelle correnti elettriche dell’alta atmosfera. Le tempeste geomagnetiche possono avere effetti tangibili, come la creazione di aurore e l’interferenza con i sistemi di comunicazione e le reti elettriche, rendendo il loro monitoraggio fondamentale per la protezione delle tecnologie terrestri.
Le aurore boreali, manifestazioni ottiche atmosferiche mozzafiato, sono il risultato dell’interazione tra le particelle cariche del vento solare e il campo magnetico terrestre. Queste particelle, una volta guidate verso i poli, eccitano gli atomi dell’atmosfera superiore, che rilasciano luce come risultato. I colori vibranti e i movimenti danzanti di queste aurore forniscono non solo uno spettacolo naturale affascinante ma anche dati preziosi sull’attività solare, l’atmosfera terrestre e il campo magnetico.