A spasso nei data center di Google

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Per la prima volta nella storia ci è concesso di entrare nell'infrastruttura tecnologica che regge Google. Con diversi data center presenti in tutto il mondo e la gestione di milioni di richieste di vario genere, il colosso di Mountain View deve gestire sia il motore di ricerca sia i numerosi servizi di cui gli utenti dispongono.

L'occasione consente a chiunque di capire quanto possa essere complessa e articolata, anche tecnologicamente, la gestione del motore di ricerca. Senza contare che non è davvero impresa facile quella di entrare nel cuore di una società come Google, sempre attenta a mantenere la privacy e la sicurezza dei dati degli utenti. Basti pensare che ci sono dei dati che possono essere rilasciati pubblicamente, mentre altri sono sotto il diretto controllo di poche persone il cui accesso è praticamente esclusivo.

Urs Hölzle è il Senior Vice President dell'infrastruttura tecnica di Google. Si deve a lui la possibilità di una “visita” nel suo data center. Google è una società enorme con molti data center in tutto il mondo, che di solito sono inviolabili per questioni di sicurezza. In questo caso è stato fatto uno strappo alla regola ed ecco qui cosa c'è”.

Un corollario di immagini realizzate dalla fotografa Connie Zouh, raccolte nella galleria disponibile sul sito “Where the Internet lives”. “Sono pochissime le persone che hanno accesso ai data center di Google e per un motivo valido: la nostra priorità assoluta è la sicurezza dei vostri dati e, per questo, facciamo di tutto per proteggerli mantenendo le nostre strutture sotto stretta sorveglianza. A partire da questo momento, potrete entrare nei nostri data center con una visita virtuale”, continua Hölzle.

E si parte dal data center di Lenoir, nella Carolina del Nord negli Stati Uniti. Visibile attraverso il servizio di Google Street View, il vice presidente conduce l'utente nella visita virtuale che parte “dalla porta principale, salite le scale, girate a destra al tavolo da ping pong e andate in fondo al corridoio. Oppure fate una passeggiata in giro per l'esterno della struttura per vedere la nostra efficienza energetica nell'infrastruttura di raffreddamento”.

La passeggiata si conclude sempre attraverso le parole di Hölzle: quattordici anni fa, quando Google era un progetto di ricerca degli studenti, Larry e Sergey, alimentavano il loro nuovo motore di ricerca utilizzando un paio di economici server impilati in modo creativi. Siamo cresciuti un po' da allo e ci auguriamo che vi piaccia questo sguardo a ciò che abbiamo costruito”.

E di strada ne è stata fatta se, ormai, Google è persino entrato nel lessico comune attraverso espressioni “Mi sento fortunato” o il gettonato “Chiedilo a Google”. Buona passeggiata!

Federica Vitale