
Ricordate Biro? Sembra un giocattolo ma è il piccolo robot che ci bacchetterà per le nostre cattive abitudini in casa, aiutandoci a ridurre le bollette energetiche. Dopo il primo anno di sperimentazione, BiroRobot è pronto e a Natale sarà ufficialmente in vendita.

In un mondo dominato dalla robotica, l'intelligenza artificiale sta entrando ormai in ogni settore. Anche in quello della cucina.

La pioggia? In futuro potrebbe essere “seminata” dai droni. Suona più o meno così il progetto di un team di ricerca del Desert Research Institute di Reno, in Nevada. Un sistema che permette di portare l'acqua piovana laddove manca.

Precisione chirurgica per i robot in sala operatoria. All'ospedale Sant'Orsola di Bologna è un ‘braccio bionico’ a operare con una capacità di movimento più ampia e un ingrandimento tridimensionale delle immagini, che permette di vedere in maniera molto chiara il campo operatorio.

Maggiordomi e insieme assistenti per gli anziani. Un consorzio di ricerca finanziato dalla Commissione Europea è al lavoro su un robot capace di aiutare chi è in difficoltà perché soggetto a lievi forme di declino cognitivo. Un progetto che durerà tre anni e che coinvolge anche l'Italia attraverso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa con l'Istituto TeCIP (Tecnologie della comunicazione, dell’informazione, della percezione).

Fra circa 8 anni, i robot potrebbero ufficialmente fare il loro ingresso nelle nostre case. Ad annunciarlo è stato l'Istituto Italiano di Tecnologia, che ha raggiunto nuovi risultati con iCub, il “robot-bambino”.

Fare fisioterapia a distanza è possibile. Lo assicura Motore, il nuovo robot sviluppato in Italia da Humanware, azienda pisana spin-off della Scuola Superiore Sant'Anna, in collaborazione con l'Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, dell'Informazione, della Percezione). Grazie a internet, il piccolo dispositivo è in grado di aiutare nella riabilitazione post-ictus. Come?

Anche Bill Gates teme l’intelligenza artificiale: robot e computer sono troppo potenti e ormai mettono paura. Il fondatore di Microsoft, dunque, proprio lui, si allinea alle perplessità di chi vede nelle macchine un pericolo. All’inizio un aiuto, dopo così complesse e capaci da mettere in ansia coloro che le hanno generate.