Droni telecomandati da smartphone sono più sicuri di aerei con pilota, soprattutto se questi velivoli devono effettuare rischiose operazioni militari. Ancora una volta la Defense Advanced Research Projects Agency degli Stati Uniti (Darpa) porta avanti ricerche tecnologiche, con fini bellici, ma con potenziali ricadute in ambito civile.
L’agenzia starebbe sviluppando in particolare un drone militare in grado di assistere le truppe, per limitare i pericoli sul terreno, come imboscate e ordigni esplosivi. I dispositivi, dotati del cosiddetto Aerial Reconfigurable Embedded System (Ares), potrebbero trasportare merci da e per le linee del fronte della battaglia, rilasciare o ritirare le truppe dalle zone chiave, o estrarre vittime, ma anche effettuare servizi di spionaggio, sorveglianza e ricognizione.
Il Programma mira a fornire agli equipaggi un supporto più pratico e sicuro di quello offerto dagli elicotteri. “Il nostro obiettivo è quello di assicurare il trasporto flessibile, che limiti le minacce sul terreno, e che possa contenere i costi, migliorando la probabilità di successo della missione” ha spiegato il Program Manager della Darpa Ashish Bagai.
I droni Ares saranno progettati per decollare e atterrare verticalmente, e saranno in grado di trasportare fino a mille e 400 Kg di forniture. Due ventole basculanti che fiancheggiano il modulo principale consentiranno al velivolo di decollare e atterrare in modo efficiente, anche in spazi ristretti come i ponti delle navi, in particolare pari alla metà delle dimensioni tipicamente necessarie per elicotteri di dimensioni simili.
I droni avranno in realtà propri sistemi di alimentazione, carburante e comandi di volo digitali, ma i piloti avranno anche la possibilità di controllare i veicoli in remoto utilizzando uno smartphone o un tablet. Una tecnologia mista, dunque, che si propone come versatile e che, anche con i limiti dovuti al carico trasportabile (sicuramente inferiore a quello a volte necessario nelle operazioni militari), si profila come d’avanguardia a livello di sicurezza.
Il progetto è partito nel 2009, ma si è focalizzato sui droni Ares solo nel 2013. I dispositivi, ha precisato ancora Bagai, rimarranno in quantità limitata e per esclusivo uso militare. Ma non possiamo escludere che lo sviluppo di una simile tecnologia possa avere in futuro applicazioni diverse.
Roberta De Carolis
Foto: LiveScience
Credit: DARPA
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