Se i robot imparano a muoversi come gli anziani

Robot_vecchio

I robot umanoidi di oggi sono in grado di correre, fare le capriole e persino ballare. Adesso, però, è arrivato il robot che si muove come un anziano. Utilizza gli oggetti dell’ambiente circostante per sostenersi ed aiutarsi a muovere e a svolgere le attività. “I robot, ma soprattutto gli esperti di robotica, stanno guardando agli oggetti in modo sbagliato”, afferma Sébastien Lengagne, del Japan's National Institute of Advanced Industrial Science and Technology di Tsukuba. “Gli scienziati di robotica di solito pensano agli oggetti come a degli ostacoli da evitare, mentre in realtà essi possono aiutarci”.

Lengagne ed i suoi colleghi stanno sviluppando un sistema che permetterà ai robot umanoidi di utilizzare interamente il loro corpo e gli oggetti circostanti per muoversi in ambienti affollati e complessi, bilanciando le loro attività senza bloccarsi o cadere. “Se io ti chiedo di guardare sotto la tua scrivania, tu poserai la tua mano sulla scrivania per aiutarti. Noi, però, cercheranno un metodo con cui i robot riusciranno a compiere questa azione senza toccare la scrivania". Il robot del team, HRP-2, agisce più come un essere umano: poserà entrambe le mani sul tavolo per mantenersi in equilibrio quando dovrà sedersi su una sedia e, giocando a calcio, si aiuterà con un braccio per effettuare un potente tiro in diagonale.

Il sistema raggruppa i compiti in due fasi. Nella prima fase, il software sviluppato da Karim Bouyarmane (collega di Lengagne) identifica gli oggetti nelle vicinanze del robot che possono aiutarlo a compiere un’azione, come ad esempio appoggiarsi ad un tavolo con gli avambracci per passare scorrere poi su una sedia vicina. Successivamente il software calcolerà il numero di posizioni che il robot potrà utilizzare sul tavolo per avere la maggiore stabilità mentre scivola verso la sedia e ci si siede. Il software di Lengagne convertirà poi queste posizioni statiche in un’azione fluida, tenendo conto le forze che agiscono sul robot in ogni posizione, assicurandosi che esso non perda l’equilibrio.

Ad oggi il sistema effettua questi calcoli su un computer esterno, ma il team spera che alla fine un computer interno al robot riuscirà a completare il processo in un solo passaggio.

Il lavoro è stato presentato nel dicembre scorso alla Humanoids 2010 Conference a Nashville, in Tennessee.

Antonino Neri

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