
Le stampanti 3D ora generano pistole metalliche. Che sparano. Questo l’annuncio della Solid Concepts, azienda californiana di tecniche per le stampe tridimensionali. L’arma, una M1911 calibro 45, è in grado di replicare un analogo commerciale fino ai minimi dettagli, ed è stata capace di sparare efficacemente 50 proiettili. Il dibattito sull’associazione stampa 3d e armi si fa ora più acceso.

Un team di ingegneri della UCLA, l'Università della California, ha creato un microscopio in stampa 3D che consente alle telecamere degli smartphone di rilevare in immagini le particelle più piccole di 90 nanometri. Questo lo rende il primo sistema di imaging portatile, un sistema disposto sui cellulari in grado di rilevare le singole nanoparticelle e i virus.

La rivoluzione della stampa 3D è destinata a continuare. E anche la Nasa, che sta facendo i conti col mancato accordo sul budget 2014, prevede di “salire a bordo” della nuova mania tecnologica. Con il progetto di inviare una stampante 3D nello spazio, gli ingegneri dell'agenzia spaziale americana sono impegnati nell'individuazione di tecniche di produzione di attrezzature adeguate con l'obiettivo di stampare in 3D anche in orbita.

La rivoluzione della stampa 3D è destinata a continuare. E anche la Nasa prevede di “salire a bordo” della nuova mania tecnologica. Con il progetto di inviare una stampante 3D nello spazio, gli ingegneri dell'agenzia spaziale americana sono impegnati nell'individuazione di tecniche di produzione di attrezzature adeguate con l'obiettivo di stampare in 3D anche nello spazio.

La rivoluzione della stampa 3D è destinata a continuare. E anche la Nasa prevede di “salire a bordo” della nuova mania tecnologica. Con il progetto di inviare una stampante 3D nello spazio, gli ingegneri dell'agenzia spaziale americana sono impegnati nell'individuazione di tecniche di produzione di attrezzature adeguate con l'obiettivo di stampare in 3D anche nello spazio.

Il futuro dell'architettura passerà per la stampa 3D ? Dopo la pittura, infatti, sembrerebbe proprio di si, almeno stando a quanto Michael Hansmeyer e Benjamin Dillenburger hanno ideato e progettato, ovvero la prima costruzione a grandezza naturale interamente in 3D e fabbricata in arenaria.

Costruire i veicoli spaziali direttamente in orbita è un'idea su cui si riflette da tempo. Ma adesso la società statunitense Tethers Unlimited (TUI) specializzata nell'assemblaggio in orbita, ha proposto un approccio unico alla costruzione delle navicelle spaziali: l'utilizzo delle stampanti 3D. Fin qui nulla di nuovo, ma la vera novità è che i nuovi sistemi proposti da TUI somigliano a dei giganteschi ragni robot.

Entro il 2020 con ogni probabilità l'alta moda vedrà esibire abiti realizzati con una stampante 3D e non più con le più tradizionali macchine da cucire: lo ipotizza l'inventore e futurologo Ray Kurzweil, secondo quanto scrive LiveScience.