
Pasta in 3D: dopo la pizza, pare sia l'ultima frontiera del cibo in stampa 3D. L'azienda olandese TNO e Barilla, infatti, starebbero collaborando da qualche tempo alla realizzazione di una stampante 3D in grado di creare pasta di ogni forma.

Le stampanti 3D per protesi ai mutilati di guerra: questa la frontiera sociale di dispositivi, che, paradossalmente, si stanno sperimentando come fonte di armi di tutti i generi. L’iniziativa è chiamata ‘Project Daniel’ ed è portata avanti da Mick Ebeling, cofondatore del centro ricerche ‘Not Impossible Labs’, che ha realizzato un braccio artificiale da 100 dollari che aiuterà le vittime della guerra in Sud Sudan.
Una tecnologia di stampa innovativa, a getto di in chiostro, capace di realizzare per la prima volta cellule prese dall'occhio. A realizzarla è stato un team di ricercatori dell’università britannica di Cambridge.

Non solo pizze, la stampa 3D costruirà anche gli aerei. È l'additive manufacturing, la nuova frontiera della tecnologia portata avanti da Avio Areo, che ha appena inaugurato a Cameri (Novara) uno degli stabilimenti più grandi al mondo.

Per qualche strana ragione, la pizza sembra essere sempre all'avanguardia nella tecnologia emergente. È stata il primo alimento ad essere acquistabile tramite un ordine online, il primo alimento ad essere consegnato tramite droni e, ora, sta per essere prodotta in stampa 3D.

Quando si parla di stampa 3D si immagina che in un futuro (probabilmente non troppo lontano) delle nuove e tecnologiche stampanti inizieranno a produrre veri e propri oggetti. Oggi invece la stampa 3D, naturale evoluzione di quella 2D, combinando diversi materiali, riesce a dar vita a bellissime immagini che danno l’idea della tridimensionalità.

La stampa 3D è il futuro. Da un paio di anni acclamata come la prossima frontiera della produzione, la scintilla della terza rivoluzione industriale. Le previsioni non scandiscono certezze, ma i primi risultati – passando dalla realizzazione di automobili ai prossimi viaggi su Marte – hanno sbalordito l’intera comunità scientifica.

Dopo circa 65 milioni di anni qualcuno, in un certo senso, ha deciso di riportarli in vita. Un gruppo coordinato da Ahi Sema Issever del Charité Campus Mitte a Berlino, ha infatti messo a punto una stampante 3D per dinosauri.