La stampa 3D può rendere i farmaci più efficaci. Queste nuove tecniche stanno cambiando non solo la nostra vita ma anche settori come la medicina e il campo farmaceutico.
Quello della medicina è uno dei campi più interessanti per la stampa 3D. I medici hanno già utilizzato la tecnologia per aiutare a riparare tessuti e organi danneggiati ma i ricercatori del settore farmaceutico si stanno dilettando a studiare pillole con un'efficacia ancora maggiore. Compresse su misura, pensate appositamente per le esigenze di trattamento dei pazienti.
Uno studio, condotto dall'University College di Londra e pubblicato sull’International Journal of Pharmaceutics, ha scoperto che dalla forma di un farmaco dipende la velocità con cui ne viene assorbito il principio attivo.
Cosa c'entra la stampa 3D? Attualmente le case farmaceutiche producono pillole nei formati più comuni di dosaggio e in forme rotonde semplici che sono facili anche da digerire. Ma i ricercatori della Scuola di Farmacia della University College di Londra hanno sperimentato con l'utilizzo di stampanti 3D, un polimero solubile in acqua mescolata con paracetamolo e sali, per la produzione di pillole personalizzate di varie forme e dimensioni.
Al posto dell'inchiostro di queste speciali stampanti, è stato usato il paracetamolo, col quale sono state “stampate” pillole caratterizzate da varie forme come piramide, cubo e sfera.
Una pillola a forma di piramidale viene assorbita dal corpo più velocemente, mentre una cilindrica richiede molto più tempo. Invece di richiedere ai pazienti di assumere un determinato numero di pillole più volte nel corso della giornata, la ricerca potrebbe portare un giorno le farmacie a utilizzare stampanti 3D per creare pillole con un dosaggio necessario per ciascun tipo di paziente.
Ma non solo. Oltre a essere personalizzate in base al dosaggio, le pillole del futuro potrebbero anche essere stampate in una determinata forma qualora il farmaco debba essere rapidamente assorbito nel loro sangue più o meno velocemente.
“Il futuro della progettazione e produzione delle medicine rischia di allontanarsi dalla produzione di massa di compresse/capsule dal range di dosaggio limitato, spostandosi verso la fabbricazione estemporanea di forme di dosaggio unitario di qualsiasi dose, personalizzate per il paziente”, hanno scritto i ricercatori, tra cui Alvaro Goyanes, Pamela Robles Martinez, Asma Buanz, Abdul Basit e Simon W. Gaisford.
Francesca Mancuso
Seguici su Facebook, Twitter e Google+
LEGGI anche:
Stampanti 3D: la prima vertebra artificiale impiantata su un bambino malato di cancro
Stampanti 3D: pronte a produrre organi umani