Il bisfenolo A (detto anche BPA, BisPhenol A) è un composto organico, fondamentale per la sintesi di plastiche e additivi plastici. Si tratta di uno dei monomeri maggiormente utilizzati nella produzione di policarbonato: ogni anno, in tutto il mondo, vengono prodotti tra 2 e 3 milioni di tonnellate di BPA. Comprensibile quindi come la recente teoria di un gruppo di ricercatori dell’Università della Virginia, secondo cui proprio il BPA potrebbe alterare diversi geni per un arco temporale di più generazioni, abbia destato al contempo interesse e preoccupazione.
Senza dubbio il Mit può essere annoverato tra gli istituti di maggior prestigio a livello di ricerca scientifica in vari campi. In particolare, l’ultima scoperta, che porta la firma di Caroline Ross, si inserisce nel sempre più fecondo filone legato alle nanotecnologie, che si candidano sempre più seriamente a modificare in modo radicale diverse tecnologie che potrebbero oggi essere definite consolidate.

Anche le olimpiadi avranno una loro molecola, l'olympicene. È stata infatti creata la più piccola struttura a 5 anelli. Realizzata dall'IBM Zurich Research insieme all'University of Warwick e alla Royal Society of Chemistry Scientists (RSC), la creazione è circa 100mil volte più sottile di un capello umano.

All’Università di Standford (California, Usa) ci sono riusciti: hanno creato un dispositivo in grado di catturare e analizzare la luce, restando invisibile all’esterno. Il gruppo di ricerca, guidato da Pengyu Fan, ha messo a punto un ‘mantello plasmonico’, ovvero una struttura composta da nanofili di silicio ricoperta da una sottile patina d’oro, capace di catturare la luce senza essere visibile ad essa. Non proprio il mantello invisibile di Harry Potter, ma una ricerca nella medesima direzione.

Bernd Kahn e Brent Wagner, ricercatori dell’istituto GTRI, il Georgia Tech Research Institute hanno messo a punto un nuovo strumento per rilevare radiazioni che si serve di nanotecnologie. Il nuovo strumento si rivelerebbe più preciso ed efficace rispetto alle tecnologie attualmente disponibili e utilizzate. I primi risultati delle ricerche di Kahn e Wagner, divulgati in occasione dell’ultima edizione della SPIE Defense, Security, and Sensing Conference, tenutasi a Baltimore, nel Maryland, hanno destato grande interesse nella comunità scientifica e non solo. L’introduzione di una nuova tecnologia in questo ambito infatti potrebbe consentire, ad esempio, una più efficace prevenzione di attentati che coinvolgano l’utilizzo di materiale radioattivo.

Materiali del futuro. Se finora il grafene è stato considerato il principale candidato, un nuovo materiale recentemente inventato potrebbe sostiuirlo. È il silicene, frutto della collaborazione tra il team di ricerca di Patrick Vogt della Technische Universität Berlin, in Germania, e quello di Paola De Padova dell’Istituto di Struttura della Materia del Cnr di Roma.

Uno degli ambiti di ricerca più utili all’innovazione tecnologica è quello della chimica, scienza affascinante, ancora misteriosa e a volte sorprendente, e in particolare in quel settore della materia che si occupa della trasformazione delle sostanze.

Per chi ancora crede che il nostro sia un paese per bamboccioni, farà specie sapere che è quasi tutta italiana la scoperta di una tecnologia in grado di produrre materiali perfetti. Leo Miglio dell'Università di Milano-Bicocca, Giovanni Isella del Politecnico di Milano, Hans von Kanel e Claudiu Falub del Politecnico di Zurigo, sono gli autori della tecnologia che prende il nome di crescita per impilamento, in grado di far ottenere prestazioni elevate dai materiali depositati sopra il silicio.