
Stavi guardando la televisione, giocando con la consolle, modificando un importante documento e all’improvviso… si è spento tutto? Colpa dei baffi. Già, c’è qualcuno che alla classica reazione di deluso stupore, di imprecazioni estese quanto inutili o alla classica “botta a mano aperta” sull’apparecchio esanime, ha reagito cercando di capire cosa genera queste “morti elettroniche improvvise”.

Per diventare invisibili si potrà usare Quantum Stealth, un materiale progettato dalla società canadese Hyperstealth Biotecnology Corporation, in grado di nascondere completamente chi lo indossa. La scoperta, che risale in realtà alla seconda metà del mese di Ottobre, sembra voler essere sfruttata dall'esercito americano, che vorrebbe fornire i suoi soldati di mantelli fatti con questo materiale.

Energia solare. Una ricerca del Mit potrebbe aprire le porte a nuovi sviluppi nel settore del fotovoltaico. Una struttura a imbuto per incrementarne la resa: questa in particolare l'idea dei ricercatori guidati da Li Ju. Quest'ultimo ha pensato di sfruttare monostrati di solfuro di molibdeno per catturare un ampio range dello spettro luminoso, producendo in tal modo una maggiore quantità di elettricità.

Sciogliere in acqua calda dopo l’uso. Se non fosse che stiamo parlando di circuiti stampati. La NPL (National Physical Laboratory) - in collaborazione con In2Tec Ltd (UK) e la Gwent Electronic Materials Ltd – ha creato un PCB (Printed Circuit Board) che una volta “esausto” può essere sciolto in acqua calda, consentendo il recupero dei componenti elettronici in esso contenuti.

Può la pelle auto-ripararsi? Questa possibilità, prima considerata improbabile, è ormai vicina. Un team di ricercatori di Stanford è riuscito a creare una pelle artificiale in grado di rimettersi in sesto da sola.

Monitorare il sudore con una maglietta, è questa la nuova frontiera dei tessuti intelligenti, resa ancora più vicina da uno studio del Cnr. I ricercatori infatti hanno messo a punto una speciale fibra in grado di analizzare la concentrazione salina nel sudore umano.

Finita l’era del silicio per i pc? Forse non ancora, ma l’avanguardia sembra essere ormai rappresentata dai nanotubi di carbonio. L’Ibm sta infatti sviluppando un progetto con il quale costruire i calcolatori sulla base di questi nuovi materiali, e ha già dimostrato la possibilità di assemblare chip contenenti fino a 10 mila transistor, con potenziale incremento della corrente trasportata.

I pannelli fotovoltaici e le batterie del futuro potrebbero essere...a fiori. È il nuovo progetto realizzato da un team ricercatori della North Carolina State University. Una speciale strutture hi-tech fatta di solfuro di germanio potrebbe immagazzinare l'energia e in alcuni casi anche produrla.