Mantello invisibile: in Texas e' realta'

mantello invisibile alu

Non è magia, solo scienza. Il mantello dell'invisibilità esiste davvero. Di certo non potrà nascondere un uomo, almeno adesso, ma può far sparire una barra lunga 18 centrimetri.

Una sorta di versione in miniatura del mantello di Harry Potter, realizzata da Andrea Alù, scienziato italiano che insegna al Department of Electrical and Computer Engineering della University of Texas di Austin.

Il mantello invisibile, i cui dettagli sono stati pubblicati sul numero di ieri, 26 marzo, del New Journal of Physics, funziona però solo con la luce a microonde, non con la luce visibile. Grazie a questo abile trucco, gli scienziati possono far sì che la luce rimbalzi a contatto con l'oggetto.

L'invenzione è stata realizzato attraverso un nuovo tipo di materiale chiamato metascreen, creato da strisce di nastro di rame collegate ad un film flessibile in policarbonato. Le strisce di rame hanno uno spessore di 66 micrometri (66 milionesimi di metro) mentre quello del film di policarbonato di 100 micrometri.

Finora, i precedenti esperimenti volti alla creazione di un mantello dell'invisibilità avevano tentato soprattutto di far piegare i raggi di luce attorno ad un oggetto, o a rifletterli. Invece, il nuovo mantello di Alù e colleghi usa una tecnica chiamata mantle cloaking che permette di annullare le onde di luce che rimbalzano sull'oggetto schermato in modo che nessuna possa “sopravvivere” per raggiungere l'occhio di chi osserva.

Quando i campi sparsi dal mantello e l'oggetto interferiscono, si annullano a vicenda e l'effetto complessivo è la trasparenza e l'invisibilità da tutti gli angoli di osservazione", ha detto Andrea Alù. “Abbiamo applicato questa tecnica a un tubo di 18 centimetri cilindrico, coprendolo con una metasuperficie flessibile realizzata con nastro di rame su una copertura in policarbonato. Il materiale consisteva in una maglia di strisce verticali e circolari” spiegano gli scienziati che hanno collaborato allo studio. Il mantello ha mostrato funzionalità ottimale a 3,7 Ghz. “Abbiamo dimostrato che non hai bisogno di un metamateriale per annullare la dispersione da un oggetto. Una semplice superficie modellata che è conforme all'oggetto può essere sufficiente e, per molti aspetti, anche meglio di un metamateriale”.