Chef Watson: il supercomputer di Ibm sbarca in cucina

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Quante volte ci siamo ritrovati con poche cose in frigo e altrettante idee per cucinare? La soluzione del futuro potrebbe passare da Watson. Il celebre supercomputer di Ibm infatti fornirà informazioni e ricette utili per tutti i palati.

Un computer in cucina? Proprio così. Il cervellone, ormai ribattezzato Chef Watson, si basa sul cosiddetto “cognitive computing”, applicato ai fornelli. La nuova frontiera dei computer e della domotica ma applicata al cibo: il cognitive cooking.

Un sistema già testato attraverso un piccolo furgone che permetteva di produrre street food. Ma chiunque può chiedere aiuto a Chef Watson. L'idea è semplice. Gli utenti identificano gli ingredienti chiave e il tipo di piatto che vogliono, e Watson crea una ricetta.

Come? Basta iscriversi all'apposito sito Ibm e accedere.

Dopo essere stato applicato al mondo della finanza e della medicina, Watson è diventato bravo a creare ricette insolite. All'inizio, però, ha avuto bisogno di conoscere il cibo. Per far ciò, l'ingegnere capo di Chef Watson Florian Pinel ha inserito i dati dell'USDA (USA Department of Agriculture) sui valori nutrizionali e sulle informazioni chimiche. Wikipedia ha insegnato a Watson le associazioni tra ingredienti e cucine diverse, mentre uno studio di ricerca che ha esaminato le risposte delle persone agli odori di alcuni ingredienti ha aiutato il cervellone a saperne di più su gusti e sapore. E, infine, le ricette. Quelle di Watson provengono dal database della rivista Bon Appétit.