Name Tag: la prima applicazione per il riconoscimento facciale

PrivacyFix

L'ex amministratore delegato di Google Eric Schmidt ha inventato una nuova tecnologia: il riconoscimento facciale. L'ultimo ritrovato tecnologico è stato presentato di recente in California all'All Things Digital D9 conference dove lo sviluppatore ha spiegato che questo strumento è davvero molto utile ma deve essere utilizzato a fin di bene.

Egli teme infatti che il riconoscimento facciale venga utilizzato in modo sbagliato e che aiuti persone senza scrupoli a perseguire i loro scopi. Una delle sue più grandi paure è quella che un dittatore se ne serva per identificare le persone che hanno partecipato a una manifestazione contro di lui e poi si vendichi con punizioni esemplari. Al momento però Schmidt non ha nulla da temere, Google non ha intenzione di aggiungere il riconoscimento facciale tra le sue funzionalità.

Ma attenzione, c'è qualcuno che promette di farlo. L'azienda FacialNetwork ha sviluppato "Name tag" un'applicazione per Android e iOs che consentirà il riconoscimento facciale. Questa app è stata costruita su un particolare algoritmo che consulta le foto caricate sui vari social network e determina l'identità della persona sottoposta a questa sorta di indagine.

Ma non è finita qui: Name tag non riconosce solo il volto delle persone, ma è in grado anche di dare delle informazioni come indirizzo, titolo di studio, lavoro e situazione sentimentale. Tutto questo perché questa app si serve dei dati che siamo soliti condividere con i nostri amici dei social network. Insomma "Name tag" promette di minare la nostra privacy.

Partendo da una foto è in grado di creare un vero e proprio identikit della persona che stiamo cercando. Questa tecnologia che è stata rifiutata da Google Glass non viene utilizzata da altre applicazioni, anche se in commercio esiste un prodotto che fa qualcosa simile. Si tratta di un paio di occhiali che fornisce informazioni su tutte le persone che si guardano, indossandoli.