
Ricreate le prime staminali direttamente nel corpo di un essere vivente. Ha del rivoluzionario la tecnica applicata dai ricercatori dello Spanish National Cancer Research Centre (Cnio) ad un topo, le cui cellule adulte sono state riprogrammate per comportarsi come vere e proprie staminali embrionali, senza la necessità di rimuoverle dall'organismo e coltivarle in vitro.

Addio furti d'auto e di denaro. Un nuovo sistema basato sulle onde cerebrali dei conducenti potrà rivelare quando i veicoli che trasportano denaro o altri valori, o anche i veicoli di trasporto pubblico, sono stati “dirottati”, misurando l'elettroencefalogramma del conducente.

Una spugnetta impiantata sotto pelle potrebbe aiutare a combattere i tumori. Lo scorso 6 settembre, un team interdisciplinare di scienziati, ingegneri e medici ha annunciato di aver iniziato la prima fase di sperimentazione clinica di un vaccino impiantabile per il trattamento del melanoma, la forma più pericolosa di cancro della pelle.

Due cervelli possono connettersi come due pc, anzi, attraverso uno di loro. Questo l’affascinante esperimento, con esito positivo, realizzato presso l’Università di Washington, dove da tempo era in corso una ricerca sul collegamento cervello-cervello tramite interfaccia cyber-neurale. I cervelli si sono connessi tanto che il pensiero di uno è arrivato via web a quello dell’altro.

Con il giusto mix di sostanze nutritive e di cellule staminali umane derivate dalla pelle è possibile assemblare spontaneamente un cervello perfettamente funzionante. I ricercatori forniscono la prima descrizione e l'applicazione di questi "mini-cervelli" ricavate dal lavoro pubblicato sulla rivista Nature.

Nasce dalla collaborazione tra l'Istituto di Scienza e tecnologia dei materiali ceramici Istec-Cnr e Finceramica la nuova frontiera della medicina rigenerativa: si tratta di nanoparticelle magnetiche in grado di ricreare il tessuto osseo.

Assaggiato il primo hamburger artificiale a Londra: è stato creato in laboratorio con cellule staminali di mucca e l’artefice del progetto, Mark Post, scienziato dell’Università di Maastricht, è convinto che queste ricerche potranno risolvere il problema della fame del mondo. Attualmente però il costo per realizzarlo è stato di circa 220 mila sterline (250 mila euro).

Un orecchio umano artificiale realizzato grazie ad una stampante 3D e al tessuto animale. È la nuova frontiera raggiunta da uno studio coordinato dal professor Thomas Cervantes, del Massachusetts General Hospital, e da un team di colleghi.