Zac Vawter riesce a muovere la sua gamba usando il pensiero. Nulla di paranormale. I nuovi confini della scienza gli hanno permesso, dopo l'amputazione di uno dei suoi arti inferiori, di tornare a camminare e di avere il controllo della gamba bionica.
Levi Hargrove, lo scienziato di punta della ricerca condotta presso il Centro per la Medicina Bionica di Chicago, ha sviluppato un sistema per usare i segnali neurali per migliorare in modo sicuro il controllo degli arti di una gamba bionica.
Spiega lo scienziato che quest'ultima è “dotata di ingegneria incredibilmente intelligente. Impara e svolge attività senza precedenti per qualsiasi gamba amputata, tra cui le transizioni senza soluzione di continuità tra il sedersi, camminare, salire e scendere le scale e le rampe e riposizionare la gamba mentre si è seduti”.
Un vero e proprio miracolo, ma come funziona? Quando i nervi indicano ai muscoli che devono contrarsi, i sensori sulla gamba del paziente rilevano i piccoli segnali elettrici dei muscoli. Un software appositamente progettato analizza questi segnali e i dati forniti dai sensori e istantaneamente decodifica il tipo di movimento che la persona sta cercando di eseguire. Allora invia i comandi alla gamba robotica. Utilizzando i segnali muscolari, invece dei sensori robotici, rende il sistema più sicuro e più intuitivo.
“La gamba bionica è un grande miglioramento rispetto alla mia normale protesi”, ha dichiarato Vawter . “L'arto bionico risponde rapidamente e in modo più appropriato, permettendomi di interagire con l'ambiente in un modo molto simile a come facevo prima dell'amputazione. Per la prima volta dopo il mio infortunio, la gamba bionica mi permette di camminare senza problemi su e giù per le scale e anche riposizionare la protesi pensando al movimento che voglio eseguire”.
Francesca Mancuso
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