Uomo da 6 milioni di dollari addio. Ora c’è l’uomo bionico a soli 300 euro, 350 al massimo e anche Superman comincia a sudare nel costumino blu. Un team di ricercatori capitanati da Joseph Ford della UCSD ed Eric Tremblay della EPFL hanno creato e collaudato le prime lenti a contatto telescopiche in grado di aggiungere uno zoom di 2.8x.
La superficie della lente consta di due regioni distinte: al centro una regione attraverso la quale la luce non subisce alterazioni lasciando quindi una capacità visiva normale mentre la regione periferica della lente consente lo zoom 3X appunto. Il tutto in uno spessore, sensazionale, di 1.17 mm che la rende, tra l’altro, molto confortevole.
Certamente ve lo starete chiedendo: ma come funziona? Come fa? Niente di magico per quanto straordinario: la luce (le immagini quindi) che colpisce la regione periferica della lente viene “raccolta e riflessa” per 4 volte da particolarissimi quanto microscopici specchi di alluminio. Infine viene direzionata verso il bordo della retina, nella parte posteriore del bulbo oculare. Sono proprio gli specchi che aggiungono quel fattore 2.8X e sono anche in grado di correggere eventuali aberrazioni cromatiche, visualizzando un immagine pressoché perfetta.
Per passare da una vista normale a quella telescopica la parte centrale della lente, quella che non altera l’immagine, è dotata di un filtro polarizzatore. Chi indossa le lenti indosserà anche un paio di occhiali 3D del modello che si usano per la televisione 3D, Samsung in questo caso. Quando l’utente indossa gli occhiali la luce, polarizzata dalla lente dell’occhiale, colpirà solo la parte centrale della lente a contatto mentre senza occhiali la luce colpisce tutta la superficie della lente, compreso il bordo 2.8 X.
Ovviamente i ricercatori non hanno impiegato tempo e denaro per aiutare i guardoni. Tutt’altro. Questo tipo di lente costituisce un'importante cura per la degenerazione maculare legata all'età (DMLE o AMD in inglese): questa patologia colpisce la parte centrale della retina, dalla quale prende il nome, detta macula.
È progressiva e può portare alla perdita totale e irreversibile della visione centrale; colpisce di solito a partire dai 60 anni ed è quasi sempre bilaterale.
Certo, niente impedisce ad una persona sana di indossarle e sentirsi un supereroe, ma per i superpoteri è tutto un altro discorso.
Andrea Pallini
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