
Quante volte abbiamo scritto un messaggio o comunque guardato il cellulare mentre stavamo camminando per strada? Oggi accade praticamente sempre, ma una nuova app potrebbe correre in aiuto degli “irriducibili”, permettendo allo smartphone di diventare trasparente in modo da poter vedere la strada anche mentre si digita.

Basterà a WhatsApp l'aggiunta delle chiamate vocali per tenersi stretti i suoi 450 milioni di utenti in tutto il mondo? Certo è che, dopo il blackout di sabato scorso, la popolare applicazione di messaggistica istantanea che sfrutta la connessione a internet può anche cominciare a tremare, nonostante il suo recente matrimonio plurimiliardario con Facebook.

“Cosa mi metto oggi?”. A fornire la risposta da oggi in poi potrebbe essere un'app. Si chiama Trendee Me e promette di indovinare ogni giorno cosa abbiamo voglia di indossare anche in base all'occasione.

Ai tempi delle app, anche con il proprio smartphone è possibile meditare. Buddhify 2 per iOS è, infatti, un'applicazione che insegna la meditazione attraverso un processo di liberazione della mente. Il tutto in una serie di lezioni guidate.

Uno smartphone Android non sarebbe tale se non avesse la sua vasta serie di applicazioni reperibili nel Play Store di Google. Che siate artisti, semplici curiosi, scrittori, lettori o giocatori accaniti, la scelta è varia. Anche per i cantanti.

Eterni indecisi? A prendere in mano la situazione al posto nostro ci pensa un'app, ChoiceMap. Di che si tratta? Un'applicazione per iPhone che utilizza un algoritmo per aiutare a fare la scelta giusta.

Le porte degli hotel in futuro si apriranno con lo smartphone. E in alcuni casi lo fanno già nel presente, come in due alberghi della catena Starwood Hotels and Resorts Worldwide, uno a Manhattan e l'altro nella Silicon Valley. Qui presto, gli ospiti potranno accedere alle camere senza neanche chiedere le chiavi alla reception. Basterà scaricare l'app per iPhone e iPad.

Basterà sollevare il telefono e portarlo all'orecchio per autenticarsi sul proprio smartphone. L'idea è di Descartes Biometrics, che ha messo a punto un'app, chiamata Ergo, in grado di riconoscere i dati biometrici dell'orecchio del proprietario del cellulare, loggandosi solo in questo caso.