Svelare l’invisibile: la caccia alla materia oscura mostra i primi risultati

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esperimento BREAD Collaboration
©BREAD Collaboration

La materia oscura rappresenta uno dei più grandi enigmi della scienza contemporanea, essendo invisibile ma evidente attraverso i suoi effetti su galassie e luce. Questo misterioso componente è stimato rappresentare circa l’85% della massa dell’universo. Recentemente, la collaborazione tra l’Università di Chicago e il Fermi National Accelerator Laboratory ha introdotto un nuovo esperimento denominato BREAD (Broadband Reflector Experiment for Axion Detection), pubblicando i risultati preliminari sul Physical Review Letters. Nonostante la materia oscura non sia stata ancora osservata direttamente, il progetto BREAD ha raffinato i metodi di ricerca, presentando un’innovativa antenna coassiale a forma di parabola che indirizza segnali verso un rivelatore color rame, il quale può essere ospitato comodamente su un tavolo.

Tecnologia e implicazioni del progetto BREAD

David Miller, Professore Associato presso l’UChicago e co-leader del progetto insieme a Andrew Sonnenschein del Fermilab, ha evidenziato l’alta sensibilità raggiunta nella frequenza di 11-12 gigahertz, risultato mai ottenuto prima. Stefan Knirck, post-dottorato al Fermilab e autore principale dello studio, ha sottolineato l’importanza di questa ricerca innovativa effettuata con risorse limitate ma con un impatto significativo sulla fisica delle particelle.

Il design “a banda larga” del BREAD permette di esplorare un ampio spettro di frequenze, analogamente a una radio che scandaglia molteplici stazioni. Questa caratteristica rende il BREAD particolarmente efficace nella ricerca di particelle come gli “axioni” o “fotoni oscuri”, che potrebbero trasformarsi in fotoni visibili sotto certe condizioni. Originariamente testato senza magneti, il dispositivo è ora situato all’interno di un magnete presso l’Argonne National Laboratory per migliorare la capacità di rilevamento.