Il secondo test della navetta StarShip di SpaceX, progettata in collaborazione con la NASA per le future missioni lunari e marziane del programma Artemis, si è concluso con un’esplosione, simile a quanto avvenuto nel primo test del 20 aprile. La navetta, parte del sistema che include il razzo Super Heavy, il più grande e potente al mondo, è esplosa poco dopo il lancio. L’incidente ha innescato un’indagine da parte dell’Agenzia Federale per l’Aviazione degli Stati Uniti per determinare le cause e lavorare sulla sicurezza nei futuri test. Fortunatamente, non ci sono stati danni a persone o proprietà, come confermato dall’Agenzia governativa.
Il lancio del razzo alto 122 metri è avvenuto alle 14:03 ora italiana dalla base di Boca Chica in Texas. I 33 motori Raptor del razzo Super Heavy hanno funzionato senza problemi e la StarShip si è separata dal primo stadio come previsto. Tuttavia, poco dopo la separazione, il razzo ha iniziato a cadere in maniera anomala, portando all’esplosione. La StarShip, proseguendo il volo, ha perso i contatti con il centro di controllo di SpaceX e, circa 12 minuti dopo il lancio, è andata distrutta. I suoi detriti sono caduti nel Golfo del Messico, secondo i dati della Noaa.
The world’s most powerful launch vehicle ever developed, powered by 33 Raptor engines, lifting off from Starbase pic.twitter.com/PqynIneFln
— SpaceX (@SpaceX) November 19, 2023
Confronto con il Primo Test e Reazioni
Questo secondo test, della durata di 12 minuti, avrebbe dovuto durare un’ora e mezza. Nonostante il fallimento, SpaceX e la NASA considerano l’esperienza come utile. A differenza del primo test di aprile, in cui la navetta era esplosa a quattro minuti dal lancio per problemi ai motori Raptor e alla separazione dal primo stadio, questa volta i motori hanno funzionato e la separazione è avvenuta correttamente. Bill Nelson, amministratore capo della NASA, ha definito il test un’opportunità per imparare e migliorare.
— Elon Musk (@elonmusk) November 20, 2023
Questo fallimento potrebbe rappresentare un ostacolo per i piani futuri della NASA relativi alle missioni lunari, che prevedono l’utilizzo della StarShip. L’Agenzia spaziale americana richiede infatti una garanzia di sicurezza totale, ottenibile solo attraverso una serie di voli di successo, prima di considerare l’ipotesi di trasportare astronauti a bordo della StarShip. Elon Musk, attraverso SpaceX, ha espresso fiducia nel successo del lancio, sottolineando il corretto funzionamento dei 33 motori Raptor e la separazione degli stadi. L’azienda si è poi congratulata con il team per il lavoro svolto nel corso di questo entusiasmante secondo test di volo integrato di StarShip.