Gli astronauti della NASA Butch Wilmore e Suni Williams sono arrivati alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) il 6 giugno a bordo della navetta Boeing Starliner, dopo il decollo avvenuto il 5 giugno dal complesso di lancio Space Launch Complex-41 a Cape Canaveral, Florida.
Tuttavia, durante il volo verso la ISS, gli ingegneri hanno riscontrato problemi inaspettati: alcuni dei propulsori della navetta non hanno funzionato come previsto e sono state rilevate diverse perdite nel sistema di elio. Da allora, i team di ingegneria della NASA e Boeing hanno condotto test approfonditi sui propulsori e analisi dettagliate dei dati per comprendere meglio la situazione.
Mentre si lavora per risolvere questi problemi tecnici prima del ritorno di Starliner sulla Terra, Wilmore e Williams stanno collaborando con l’equipaggio della Spedizione 71, svolgendo attività di ricerca scientifica e manutenzione.
Obiettivi e sfide della missione di test del Boeing Starliner
La NASA ha in programma di condurre due importanti revisioni – una Program Control Board e una Agency Flight Readiness Review – prima di prendere una decisione su come riportare in sicurezza Wilmore e Williams dalla ISS. L’agenzia prevede di determinare il percorso migliore entro la fine di agosto.
Cos’è il Boeing Crew Flight Test della NASA?
Il Boeing Crew Flight Test della NASA, lanciato il 5 giugno, rappresenta il primo volo della navetta Starliner verso la Stazione Spaziale Internazionale con astronauti a bordo. Questo test ha lo scopo di dimostrare che il sistema è pronto per le missioni di rotazione regolare verso la ISS. La NASA mira a garantire la presenza di due navette spaziali americane, oltre alla Soyuz russa, in grado di trasportare astronauti, per assicurare una presenza costante e sicura dell’equipaggio sulla stazione orbitante.
Perché il test di volo è prolungato?
I problemi tecnici riscontrati durante il viaggio di Starliner hanno portato a un’estensione della missione, inizialmente prevista per una settimana. Questa decisione riflette l’approccio cauto della NASA, che sta sfruttando il tempo extra per approfondire la comprensione delle problematiche tecniche della navetta. L’esperienza del disastro dello Space Shuttle Columbia ha influenzato questo approccio prudente, con i team della NASA e di Boeing impegnati in test e analisi aggiuntivi per garantire la massima sicurezza prima di pianificare il ritorno degli astronauti.
Cosa accadrà se Starliner non sarà pronta per il rientro?
In caso di ulteriori problemi, Wilmore e Williams potrebbero rimanere sulla ISS fino a febbraio 2025. In questo scenario, la missione Crew-9 della SpaceX, prevista per settembre, verrebbe riorganizzata con solo due membri a bordo, consentendo a Wilmore e Williams di rientrare sulla Terra all’inizio del prossimo anno.
Sono previsti rischi per il ritorno degli astronauti?
Il rientro degli astronauti comporta sempre dei rischi, ma la NASA sta valutando tutte le opzioni per garantire la loro sicurezza. Starliner potrebbe tornare autonomamente senza equipaggio, se necessario, oppure Wilmore e Williams potrebbero tornare a bordo di una navetta SpaceX Dragon, eventualmente come parte della missione Crew-9.
La NASA dispone di due sistemi di trasporto per garantire la continuità delle missioni. Il programma Commercial Crew della NASA mira a disporre di due sistemi di trasporto per equipaggi, Starliner e Dragon, per garantire una presenza umana continua sulla ISS. Questo approccio riduce i rischi associati a eventuali problemi tecnici con uno dei sistemi.
Nel frattempo, Wilmore e Williams rimangono impegnati nelle loro attività a bordo della ISS, collaborando alla raccolta di dati sui sistemi di volo di Starliner e svolgendo esperimenti scientifici e compiti di manutenzione. Gli astronauti sono ben equipaggiati con cibo, acqua, abbigliamento e ossigeno, e la stazione riceve regolarmente rifornimenti grazie alle missioni di rifornimento, garantendo loro tutto il necessario per una permanenza prolungata.