Da Star Trek alla realità: scienziati realizzano un raggio traente per rimuovere i detriti spaziali

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Raggio traente

In questi ultimi anni, l’orbita terrestre è stata testimone di un drammatico incremento nel numero dei satelliti. Mentre nel 2019 si contavano circa 2.300 satelliti, oggi quel numero è quasi quintuplicato. Questa rapida espansione, largamente dovuta al boom dell’industria spaziale commerciale, porta con sé anche gravi problemi. I detriti spaziali, infatti, presentano diverse minacce, tra cui il rischio di collidere con altri mezzi in orbita o di precipitare sulla Terra.

Di fronte a questo crescente problema, l’Università del Colorado di Boulder ha proposto una soluzione davvero rivoluzionaria: il “trattore elettrostatico“. L’obiettivo principale di questa innovazione è quello di liberare l’orbita geostazionaria dai suoi oltre 550 pezzi di detriti spaziali. Hanspeter Schaub, professore alla guida della ricerca, paragona questo strumento al famoso raggio traente di Star Trek:

È simile al raggio traente che si vede in Star Trek, anche se non è così potente.

Il “cimitero spaziale”

Il funzionamento del trattore elettrostatico sfrutta un ingegnoso sistema che unisce una navicella spaziale di servizio e un cannone elettronico. Il compito di questo strumento? Spostare i detriti in una specifica zona lontana dalla Terra, un “cimitero spaziale“, dove possono restare senza rappresentare una minaccia. Durante l’operazione, il cannone elettronico dirige un fascio di elettroni verso il detrito target, conferendo a quest’ultimo una carica negativa.

Dall’altro lato, la navicella spaziale ha una carica positiva. Questa discrepanza di cariche crea un’attrazione elettrostatica tra i due, che permette di attirare il detrito verso la navicella. Un’attenzione particolare viene data alla distanza tra le due navicelle, mantenuta tra i 20 e i 30 metri per prevenire collisioni, operando efficacemente anche su distanze che superano i 300 chilometri.